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Il primo impianto di compostaggio a Napoli sarà realizzato a Ponticelli, quartiere nella zona orientale della città, grazie a un consistente finanziamento della Regione Campania. Si costruirà nello spazio in via De Roberto, a ridosso del depuratore, per trattare i rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata.
Ci sono scadenze da rispettare per non perdere le risorse stanziate. Entro fine 2022, infatti, deve essere scelto l'operatore che si occuperà della progettazione esecutiva e della costruzione dell'infrastruttura che risulta essenziale a rendere efficiente il ciclo dei rifiuti. La procedura avviata a luglio dal Comune di Napoli - con una prima scadenza prevista a fine agosto - è stata prorogata: i privati hanno tempo fino al 26 settembre per presentare una proposta. Il rinvio della scadenza - come si legge nell'atto del Servizio 'Igiene della città' - è stato richiesto in relazione alla «particolare situazione congiunturale che, a seguito della coesistenza degli eventi bellici e dei benefici fiscali nel settore edilizio, comporta volatilità dei prezzi dei materiali e dei relativi tempi di fornitura, per i quali occorrono quindi approfondite ricerche di mercato».
Altresì, a non aiutare le circostanze è stata la recente recrudescenza dei contagi da Covid-19 che ha riguardato coloro che preparano le offerte «di una procedura d’appalto complessa» e il personale degli uffici comunali «comportando rilevanti difficoltà organizzative per l’espletamento delle funzioni d’ufficio nel rispetto delle tempistiche previste».
La procedura - con un importo complessivo a base d'asta di oltre 25 milioni di euro - sarà aggiudicata dall'operatore che presenta l'offerta economicamente più vantaggiosa. L’impianto di compostaggio di Ponticelli potrà trattare e valorizzare rifiuti organici di provenienza alimentare ma anche scarti verdi e altri materiali legnosi. É prevista una digestione anaerobica con successiva raffinazione del biogas in biometano e la produzione di compost. Nel sito potranno essere trattate 30mila tonnellate annue di FORSU, rifiuti biodegradabili di cucine e mense, e 5mila di rifiuti lignocellulosici, come legno, rifiuti biodegradabili e rifiuti dei mercati. Proprio in questi mesi si lavora per attivare il servizio di raccolta differenziata porta a porta nei quartieri della zona orientale di Napoli (Barra, Ponticelli, San Giovanni a Teduccio) attraverso il quale recuperare i rifiuti da trattare nell’impianto che dovrebbe essere operativo a partire dal 2024.
Il Mattino