Napoli est, pochi cittadini alla marcia per la legalità di Barra: «Siamo abbandonati»

La mamma di Giogiò: «È necessario dimostrare all'antistato che lo Stato c'è e lo Stato c'è soprattutto partendo da noi cittadini»

Gaetano Manfredi a Barra
All’appello per fare fronte comune contro la criminalità e ogni forma di delinquenza lanciato dall’imprenditore Gianni Forte, vittima lo scorso settembre di una...

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All’appello per fare fronte comune contro la criminalità e ogni forma di delinquenza lanciato dall’imprenditore Gianni Forte, vittima lo scorso settembre di una violenta rapina consumata nei locali del bar Moà Café di via Repubbliche Marinare, rispondono istituzioni, commercianti, parrocchie ed associazioni del territorio. Ma molti cittadini si voltano dall’altra parte.

Solo pochi residenti hanno partecipano questa mattina alla passeggiata per la legalità tra i vicoli del quartiere Barra, periferia orientale di Napoli. E nel corso della marcia, giunta nella centralissima piazza De Franchis, alcuni abitanti hanno più volte avvicinano il sindaco Gaetano Manfredi lamentando uno stato allarmante di abbandono in cui versa l’intera area ad est del capoluogo. In prima linea, armati con striscioni e cartelli, c’erano gli attivisti e le famiglie unite nel Comitato che da tempo chiede risposte concrete sulla intricata operazione di bonifica che Palazzo San Giacomo dovrebbe avviare per rimuovere i cumuli di rifiuti in cui versa l’ex campo rom di Barra, la zona a ridosso di via Mastellone diventata oggi una vera e propria discarica a cielo aperto.

I presenti alla manifestazione hanno tuttavia espresso al primo cittadino un malcontento generale denunciando, su più fronti, una visibile insufficienza di servizi: dal trasporto pubblico latitante fino alla scarsa presenza dei caschi bianchi sul territorio. Nella municipalità più popolosa del capoluogo campano, quella che comprende i quartieri Barra, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio, sono infatti in attività appena tre vetture della polizia municipale per una porzione di città che supera i 100mila abitanti. 

«Questo territorio è abbandonato da decenni a sé stesso, c'è un degrado cultuale e sociale che non ha eguali in tutta Napoli. Barra è la periferia della periferia, qui non ci sono più attività commerciali. A Ponticelli c'è il cinema, a San Giovanni a Teduccio si è insediata l'Università, qui non c'è nulla». Gianni Forte, proprietario del bar vittima dell'episodio criminale avvenuto nel giorno della festa di San Gennaro, non usa mezze misure per descrivere il fatiscente stato di salute del quartiere. Mentre negli occhi riaffiorano le immagini degli «otto interminabili minuti» di terrore che hanno fatto da sfondo alla rapina armata. Il suo grido silenzioso, l’imprenditore lo rivolge a tutta quella parte di cittadinanza che anche oggi ha preferito girarsi dall’altra parte. «La cosa che mi ha fatto più male e che mi ha spinto a promuovere questa giornata – precisa Forte ricordando l’incursione dei malviventi nella sua attività – è stata l'indifferenza della gente che passava sulla strada. Mi sono sentito solo: un senso di solitudine devastante».

Un senso di indifferenza, figlia dell’omertà ancora troppo diffusa in città, che Forte ha tuttavia scelto di trasformare coraggiosamente in una “chiamata alla legalità”, promuovendo un sit-in all’esterno dell’esercizio commerciale posto nell’arteria stradale che collega i quartieri Barra e San Giovanni a Teduccio. Ad accogliere subito l’invito, partecipando all’iniziativa, sono stati i genitori di Giovanbattista Cutolo, il giovane musicista ucciso lo scorso agosto in piazza Municipio da un minorenne. «L'impegno civico è importante - ha spiegato Daniela Di Maggio la madre di Giovanbattista - è necessario dimostrare all'antistato che lo Stato c'è e lo Stato c'è soprattutto partendo da noi cittadini. La partecipazione è la dimostrazione più forte che possiamo dare a questa invasione di violenza e mancanza di rispetto delle regole che sta prendendo piede nella nostra città e nelle periferie». 

 

Nel mentre, sul argomento tristemente attuale tra le cronache quotidiane del Paese qualcosa si incomincia a muovere anche dal Governo. Secondo quanto riferito dal primo cittadino Gaetano Manfredi, presente alla marcia insieme ad una massiccia rappresentanza del Consiglio comunale, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha già convocato per la prossima settimana una apposita riunione in Viminale incentrata proprio sulla sicurezza nelle grandi città e in particolare a Roma, Milano e Napoli. Nell’incontro «saranno valutate insieme modalità operative di gestione della sicurezza che siano capaci di dare una risposta alle emergenze che ci sono in queste città» ha detto Manfredi. «Ciò significa, ovviamente, più personale perché ci vuole un maggiore impegno in questo senso e - ha aggiunto il sindaco - abbiamo avuto assicurazioni che si sarà un investimento ulteriore da parte del Viminale sul personale delle forze dell'ordine, ma è necessario affrontare anche il tema delle modalità operative: serve un'organizzazione diversa di pattugliamento del territorio e c'è la questione dei turni notturni».

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Il Mattino