Napoli Est, il «parco Evangelico» dimenticato tra nuove occupazioni e rifiuti

Napoli Est, il «parco Evangelico» dimenticato tra nuove occupazioni e rifiuti
Un destino annunciato quello del «parco evangelico», il complesso di casette prefabbricate realizzato a Ponticelli, nella periferia orientale di Napoli, dopo il...

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Un destino annunciato quello del «parco evangelico», il complesso di casette prefabbricate realizzato a Ponticelli, nella periferia orientale di Napoli, dopo il terremoto del 1980 per rispondere all'emergenza abitativa. Alla gioia di trentadue famiglie trasferite di recente nelle nuove palazzine nella vicina via Odissea si contrappone la disperazione di chi continua a vivere lì e di coloro che stanno occupando le casette i cui tetti contengono amianto.


Le persone che hanno ottenuto una abitazione dignitosa conoscono bene le condizioni del parco «Galeazzo Caracciolo», questa la corretta denominazione del complesso in viale delle Metamorfosi, non lontano dall’Ospedale del Mare. Non solo il pericoloso materiale nelle coperture ma anche infiltrazioni d'acqua, assenza di illuminazione pubblica, precari allacci alle utenze, mancanza di igiene. Sono diverse le famiglie che non hanno ottenuto il nuovo alloggio popolare per mancanza di requisiti. Il Comune di Napoli ha accertato, infatti, che in una di queste era presente un uomo condannato per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. I componenti di due famiglie occupanti sono risultati proprietari di altre abitazioni. Un'altra, invece, aveva il reddito superiore al limite fissato dalla legge. Tutte sono state diffidate a liberare i prefabbricati e al pagamento di tutte le somme a qualsiasi titolo dovute.

Intanto le anguste casette liberate nelle settimane scorse sono state prese di mira da altri cittadini con occupazioni illecite. In alcune di esse sarebbero in atto veri e propri interventi di ristrutturazione per un nuovo utilizzo. Il rischio maggiore non è solo quello di replicare quanto registrato in questi anni - con condizioni di vita pessime - ma anche quello di un utilizzo finalizzato allo svolgimento di attività illegali in un quartiere nel quale la criminalità organizzata ha messo le mani sul patrimonio pubblico in numerose occasioni. Altra circostanza preoccupante è l'accumulo di rifiuti tra cortili e viali: si tratta perlopiù di materiali lasciati dagli ex inquilini che creano una situazione igienico-sanitaria allarmante e la conseguente presenza di ratti.


Ancora non si conosce il destino delle sessanta casette del «parco evangelico». Inizialmente era previsto il riutilizzo dell'area per la costruzione di nuovi alloggi. Difficile fare progetti se non si provvederà prima all'abbattimento di quanto ancora esistente e alla ricerca di risorse utili. Persiste una situazione sociale altrettanto drammatica e che vede situazioni simili anche nel vecchio rione De Gasperi e nel «campo bipiani» che insistono nello stesso quartiere di Napoli Est. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino