Napoli Est, polifunzionale di San Giovanni mai realizzato: lettera a Manfredi

Napoli Est, polifunzionale di San Giovanni mai realizzato: lettera a Manfredi
Sono trascorsi oltre venti anni dal concepimento dell'opera ma nessun cantiere è mai stato avviato per renderla concreta. Parliamo del centro polifunzionale di Taverna...

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Sono trascorsi oltre venti anni dal concepimento dell'opera ma nessun cantiere è mai stato avviato per renderla concreta. Parliamo del centro polifunzionale di Taverna del Ferro a San Giovanni a Teduccio, quartiere nella zona orientale di Napoli.

Nel 2001, infatti, era stato lanciato un concorso di idee per immaginare una struttura per accogliere giovani e studenti in attività di formazione, e non solo, e per riqualificare la zona posta di fronte al parco Troisi.

L'area interessata dal progetto è in viale 2 Giugno, a ridosso dell'istituto scolastico don Milani. Qui, dove oggi regnano verde infestante e degrado, l'ex Provincia di Napoli aveva intenzione di costruire il complesso polifunzionale.

La nuova opera rispondeva all'esigenza di un luogo adeguato per i giovani del territorio: si immaginavano, infatti, aule-laboratorio e altri spazi per la formazione ma anche per svago e divertimento. Il concorso di idee del 2001 era stato utile per ottenere una serie di proposte per la necessaria riconfigurazione dei 13mila metri quadrati un tempo occupati da serre e campi coltivati e ora da sterpaglie e qualche catapecchia.

Stando al progetto definitivo del 2007 avanzato dall'ex Provincia, oggi Città Metropolitana, il polifunzionale di viale 2 giugno avrebbe a disposizione tre piani fuori terra, un livello sottoterra, l'auditorium da 450 posti, sala convegni, galleria espositiva, mediateca, uffici, bar, spazi per laboratori musicali e teatrali, cabina traduzioni e altri locali. Spazi anche per ristorante, arena spettacoli e tanto di schermo di proiezione esterno. Convegni, mostre, cineforum e concerti avrebbero dovuto animare il futuristico edificio già da tempo così da promuovere percorsi di formazione post-scolastica, attività culturali, ricettive e di intrattenimento. La nuova infrastruttura - da concepire aderendo ai principi di sostenibilità ed eco-compatibilità - non è mai stata costruita.

Che fine ha fatto il progetto del polifunzionale di Napoli Est? A chiederlo è Enzo Morreale, presidente del comitato civico di San Giovanni a Teduccio. É stato proprio lui, oltre venti anni fa, a promuovere il concorso di idee per valorizzare l'area: all'epoca ricopriva il ruolo di consigliere provinciale e aveva studiato le esigenze del territorio di Taverna del Ferro dove erano già attivi gli istituti scolastici con numerosi studenti da formare per l'inserimento al lavoro. Di fronte all'assenza di certezze sul futuro del progetto Morreale ha scritto al sindaco della Città Metropolitana Gaetano Manfredi. «Mi rivolgo a Lei affinché intervenga per scongiurare l’eventuale accantonamento del progetto che sarebbe inaccettabile», ha scritto Morreale in una nota aggiungendo: «L’opera poteva essere realizzata già dal 2006 e non è stata compiuta per l’inerzia e la strafottenza delle Amministrazioni succedutesi, nonché dei diversi rappresentanti del territorio che si sono susseguiti».

A ben vedere l'opera risulta inserita nel programma triennale dei lavori pubblici della Città Metropolitana. Per il completamento del polo scolastico di via Taverna del Ferro in San Giovanni a Teduccio sono previsti 28 milioni e 770mila euro ma al momento non ci sono informazioni sull'eventuale copertura dell'importante cifra. La precedente amministrazione aveva candidato il progetto alle risorse del Recovery Plan. «Non credo nemmeno che per il nostro territorio sia giusto rinunciare al finanziamento fruibile e nemmeno che sia da ritenersi “normale” l’eventuale annullamento di un progetto che ha sin qui richiesto lavoro e risorse pubbliche ingenti», evidenzia Morreale che insiste: «Lo spazio non può essere lasciato nell’incuria. Ritengo che ci siano tuttora le condizioni per realizzare il piano: auspico, che la Città Metropolitana di Napoli possa dare prosieguo al progetto poiché si tratta di un’opera importante e necessaria per il nostro territorio», conclude l'attivista.

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Il Mattino