Napoli Est, rigenerazione urbana di Ponticelli: parola ai cittadini

Napoli Est, rigenerazione urbana di Ponticelli: parola ai cittadini
Il "campo bipiani" da bonificare, le palazzine del rione De Gasperi da abbattere, alloggi e spazi pubblici da costruire. Il quartiere Ponticelli, nella zona orientale di...

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Il "campo bipiani" da bonificare, le palazzine del rione De Gasperi da abbattere, alloggi e spazi pubblici da costruire. Il quartiere Ponticelli, nella zona orientale di Napoli, sarà interessato da importanti trasformazioni nel corso dei prossimi anni. Il processo di rigenerazione, previsto già da tempo, dovrà garantire l'adeguata partecipazione dei cittadini. Questi saranno coinvolti attraverso specifici laboratori così da potersi esprimere sul piano urbanistico attuativo che riguarda ampie aree del quartiere di Napoli Est.

La riqualificazione dei diversi "rioni" e di aree incolte e degradate è ampiamente dettagliata nelle linee di indirizzo per il programma di recupero urbano di Ponticelli aggiornate dalla giunta comunale nei giorni scorsi. Difatti, i tecnici di Palazzo San Giacomo, insieme ai professionisti del dipartimento di architettura dell'Università Federico II, hanno rivisto gli interventi previsti dal piano dopo una prima fase di laboratori che hanno coinvolto esperti, istituzioni e servizi tecnici. Un percorso che ora continua.

L'amministrazione comunale, infatti, intende promuovere una "pianificazione partecipata", «aperta ad accogliere le motivate istanze degli attori e delle più avanzate realtà operanti sul territorio». Per tale ragione è stata coinvolta una società esterna che si occuperà della “facilitazione dei processi decisionali collaborativi”. Attraverso incontri, riunioni, laboratori, partenariati pubblico-privato si approfondiranno alcuni dei temi relativi al complesso piano di riqualificazione e rigenerazione di spazi pubblici di Ponticelli. I progetti sono diversi e riguardano i cosiddetti "sub-ambiti", quali il "vecchio rione De Gasperi", il "campo Evangelico", il "campo bipiani", le aree degradate a ridosso di via Virginia Woolf, e strade limitrofe, per realizzare la "spina" di servizi. In ognuno di essi si immagina di intervenire per ripristinare sicurezza e decoro. Le risorse pubbliche a disposizione - oltre 55 milioni - sono quelle dell'accordo di programma sottoscritto nell'aprile del 2020 tra Regione Campania e Comune di Napoli.

La società esterna - una cooperativa con sede a Milano pagata con 35mila euro - si occuperà di stimolare un processo informativo e partecipativo che accompagnerà all'approvazione del piano urbanistico attuativo definitivo. Si lavorerà, in particolare, intorno a quattro temi rilevanti: spazi aperti e loro gestione, casa e abitare, realizzazione di servizi, attrezzature di interesse comune. La partecipazione e il coinvolgimento di organizzazioni locali, formali e informali, e degli stakeholder territoriali avverrà attraverso i laboratori: si alterneranno momenti di conoscenza con quelli di riflessione sul piano preliminare e sulle sue previsioni. Utilizzando un linguaggio semplificato e accessibile si cercherà di raggiungere un pubblico quanto più ampio possibile circa i progetti da realizzare attraverso il PUA così da garantire l'adeguata trasparenza all'intero processo.



Il coinvolgimento di cittadini, realtà e associazioni operanti sul territorio avverrà tra i mesi di maggio e settembre di quest'anno. Si insisterà ulteriormente su alcuni temi già emersi in precedenza - quali cultura, sanità e sport - e su alcune questioni particolarmente rilevanti per il contesto. Dove realizzare le nuove attrezzature pubbliche quali asilo nido, sportelli di ascolto, spazi per la formazione di giovani e donne. Dove realizzare mercati rionali e parchi. Proposte, critiche ed esigenze di chi vive il territorio saranno al centro della necessaria trasformazione dopo anni di isolamento e abbandono. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino