Napoli Est, spazio alla creatività: i giovani ridisegnano lo spazio pubblico

Napoli Est, spazio alla creatività: i giovani ridisegnano lo spazio pubblico
Gli spazi della città rinascono nelle idee dei giovanissimi che li frequentano, protagonisti di una volontà di riscatto e cambiamento utile a rigenerare i luoghi e...

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Gli spazi della città rinascono nelle idee dei giovanissimi che li frequentano, protagonisti di una volontà di riscatto e cambiamento utile a rigenerare i luoghi e le persone stesse. É quanto sta avvenendo nello spazio pubblico in via Bernardino Martirano, a San Giovanni a Teduccio, nella periferia orientale di Napoli.


Una piazza più pulita, accogliente, con i confort giusti per bambini e adolescenti così come per tanti adulti che la frequentano. In queste ore è stata aperta la fase di valutazione delle proposte avanzate da bambini, mamme e commercianti. L'iniziativa è la prima tappa del progetto “Tu/tto”, ovvero Trasformazione Urbana/Testi Teatro Opere, vincitore del bando 'Creative Living Lab', promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo e dalla Direzione generale creatività contemporanea, presentato dall'associazione 'Gioco Immagine e Parole' in partenariato con l'associazione Colla e in collaborazione con l'istituto comprensivo Sarria-Monti, l'Art33-Cultural hub, il Consiglio nazionale delle ricerche, l'Istituto di ricerca su innovazione e servizi per lo sviluppo e il dipartimento studi umanistici dell'Università Federico II. Il progetto ha il patrocinio dell'assessorato alla cultura del Comune di Napoli.

Lo spazio di via Martirano è da sempre un luogo di ritrovo spontaneo del quartiere di Napoli Est. Proprio qui, da metà giugno, dopo lo stop dovuto al lockdown, sono stati riattivati i laboratori di interazione, dedicati innanzitutto ai bambini e alle loro famiglie. Attraverso un gioco di "lettura" dello spazio urbano e delle relazioni che in esso si sviluppano sono stati evidenziati i bisogni e le idee dei frequentatori. Giovanissimi dagli 8 ai 14 anni hanno preso parte alle attività ludico-educative, tutte gratuite, pensate per fare emergere le emozioni legate agli spazi urbani e in particolare i loro desideri.



Sono stati coinvolti le mamme e gli altri frequentatori della piazzetta così come i commercianti della zona e i residenti del quartiere attraverso questionari online. L'iniziativa ha, più in generale, inteso valorizzare la creatività del tessuto sociale per trasformarla in azioni consapevoli e responsabili mediante l'arte. Dai giovanissimi sono emerse diverse idee, come quella di realizzare un campetto e di installare diverse panchine. I più piccoli hanno evidenziato, con la loro semplicità e spontaneità, la necessità di un arredo urbano più confortevole, come un manto di erba più adeguato al momento di gioco dei bambini. Dai loro disegni, quindi, risalta un senso di cura verso gli altri per un luogo che sappia rispondere alle esigenze di piccoli e grandi.

«Un intervento di rigenerazione o trasformazione urbana non ha mai senso se calato dall’alto. Quando abbiamo pensato a questo progetto noi avevamo le nostre idee per la piazzetta ma abbiamo deciso di metterle da parte e lasciare che fossero i bambini, i ragazzi, le mamme e tutti coloro che frequentano la piazza a sognare uno spazio a misura di tutti» afferma Martina Romanello, responsabile organizzazione dell’associazione 'Gioco Immagine e Parole'. «In queste settimane i bambini si sono improvvisati architetti ed è a loro che intendiamo rispondere: è soprattutto a loro che vogliamo restituire una piazza più bella».

«Sono molto orgogliosa che la mia scuola partecipi al progetto. Un grazie di cuore all’associazione Gioco Immagine e Parole e ai suoi partner che hanno inteso elaborare una azione progettuale di rigenerazione urbana della piazzetta in un un’area territoriale deprivata, ad alto tasso di criminalità organizzata e devianza giovanile, fenomeni che come agenzia educativa abbiamo il dovere di combattere» afferma Teresa Sasso, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo 47 Sarria-Monti di Napoli che aggiunge: «La piazzetta sarà vissuta come un’aula decentrata, con una importanza didattica strategica, assumendo una funzione aggregativa, relazionale, esemplificativa del valore di bene comune».

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Il progetto proseguirà a settembre con le attività artistiche di co-progettazione, autocostruzione e assemblaggio a cura dell'associazione Colla, con un intervento di street-art e una residenza artistica che daranno forma alle idee prodotte durante i laboratori di interazione sul tema «San Giovanni, terra tra fuoco e acqua». A fine settembre la piazzetta “trasformata” sarà presentata alla cittadinanza alla presenza delle istituzioni attraverso un evento artistico che racconterà dell'intero percorso. 

L’associazione Gioco Immagine e Parole, agisce sul territorio di San Giovanni a Teduccio da oltre vent’anni e si pone come obiettivo la crescita sociale dei più giovani, partendo dai loro bisogni primari, fornendo loro luoghi e tempi fatti di relazioni sociali, di partecipazione attiva e assunzione di responsabilità.

Colla è un laboratorio itinerante di co-progettazione, autocostruzione e formazione. Fondato da Marco Bencivenga e Matteo Nativo nel 2013, entrambi architetti specializzati nella rigenerazione urbana e autocostruzione, nel corso degli anni ha coinvolto più di 300 persone nei processi di rigenerazione urbana dal basso e workshop formativi.



Nello stesso spazio pubblico si sta intervenendo per installare una recinzione in metallo e un secondo cancello così da delimitare l'accesso alla piazza. Lo prevede il progetto «Una piazza per ogni quartiere» voluto dalla VI municipalità del Comune di Napoli. Gli interventi in via Martirano, già iniziati ma al momento sospesi, prevedono la rimozione dei dissuasori esistenti e l'installazione di nuovi per evitare l’ingresso di motocicli. Sarà ripristinata la pavimentazione in cubetti e la soglia in pietra lavica al posto della gradinata esistente. É bene precisare che i lavori, di 9mila euro circa, sono attività distinte da quanto previsto dal progetto «Tu/tto». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino