Il comando provinciale della Guardia di Finanza di Napoli ha sequestrato, nel centro storico cittadino, una fabbrica clandestina per la produzione e il confezionamento di...
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L'opificio individuato dai Baschi Verdi era «organizzato» con oltre 500 strumenti utili alla contraffazione (macchinari, punzoni, pinze, forbici) che consentivano la produzione automatizzata di mascherine e l'apposizione sulle stesse di qualsiasi marchio richiesto dalla clientela («Balenciaga», «Chanel», «Fendi», «Gucci», «Marcelo Burlon», «Nike»).
Le Fiamme Gialle hanno anche scoperto che il laboratorio si approvvigionava di energia elettrica attraverso un allaccio abusivo alla rete pubblica realizzato mediante il sistema di «By-pass» (trucco del magnete) che permetteva di prelevare la corrente senza che i contatori ne rilevassero l'effettivo consumo.
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Al termine sono stati sequestrati capi d'abbigliamento contraffatti, in particolare jeans, pronti per essere messi in vendita e centinaia di tessuti e di mascherine prive di autorizzazione ministeriale, prodotte senza il rispetto della normativa igienico-sanitaria.
Denunciati per contraffazione, ricettazione e furto di energia elettrica tre responsabili, padre, madre e figlia, sorpresi mentre producevano i capi d'abbigliamento e le mascherine con le imitazioni di note griffe sportive e di moda.
La Guardia di Finanza di Napoli, dall'inizio dell'emergenza sanitaria, ha sequestrato 1.700.000 mascherine e 70.000 litri di gel igienizzante non a norma, denunciando 100 responsabili.
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Il Mattino