A Napoli Feltrinelli in festa: 15 anni e non sentirli

A Napoli Feltrinelli in festa: 15 anni e non sentirli
Ci sono passati premi Nobel (come Saramago, Pamuk e la Müller) e cantanti amati come Lucio Dalla e Francesco De Gregori; un Roberto Saviano ancora sconosciuto ci...

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Ci sono passati premi Nobel (come Saramago, Pamuk e la Müller) e cantanti amati come Lucio Dalla e Francesco De Gregori; un Roberto Saviano ancora sconosciuto ci presentò Gomorra, del quale sembrò un bel risultato aver venduto qualche decina di copie nella giornata; e qualcuno ci si è persino sposato. La Feltrinelli di piazza dei Martiri compie quindici anni, e coglie l'occasione di festeggiare: la data è il 12 luglio, questo martedì, quando il megastore si trasformerà anche in sala da ballo e accoglierà tutti coloro che vorranno farci un salto (o due).


Il programma è il seguente: alle 18 l'appuntamento è con Roberto Vecchioni, che arriva a Napoli per presentare La vita che si ama libro nel quale parla di felicità, ma soprattutto racconta tanto di autobiografico. Poi, brindisi di rito, e dalle 19.30 (e sino alla mezzanotte) partirà Balla coi libri: alla consolle dj Cerchietto, infallibile nel far sciogliere in pista. E gli invitati? Tutti: scrittori, musicisti, clienti, amici dei libri e della musica. Ma cosa è successo in questi quindici anni lo racconta Luigi Morra attualmente responsabile Feltrinelli per il sud e le isole (dopo aver diretto la libreria e il megastore, e aver contribuito alla nascita del progetto Express) partendo da oggi: «Recentemente abbiamo fatto dei lavori di razionalizzazione della sede, dando più spazio ad esempio ai fumetti e al vinile, ma anche al settore dedicato ai bambini, e riorganizzando la saggistica; rendendo tutto ancora più fruibile per i clienti. Da aprile, inoltre, il megastore ha un nuovo direttore, che è Francesco Napolitano».


Ma se invece volessimo tornare indietro, a quel 12 luglio del 2001, quali attese o timori c'erano? «Già il passaggio dai 400 mq di Ponte di Tappia ai 2000 di piazza dei Martiri fu un salto importante. Ma la scommessa più grande fu che il megastore era il primo in Italia prosegue Morra , Napoli fu chiamata a essere pioniera, e devo dire che i risultati sono andati anche al di là delle aspettative; del resto, questa è una città nella quale gli investimenti fatti sono sempre stati ripagati. Prova ne sono anche le librerie della stazione e dell'aeroporto, nate successivamente; e l'esperienza di Pomigliano d'Arco». Interesse e partecipazione che riconosce anche nella (ri)apertura di alcune librerie, che gli restituiscono l'immagine di una città culturalmente vivace e in ripresa. Ma torniamo a martedì, perché la bellezza di una festa è in buona parte chi vi prende parte; si spera dunque siano in tanti (e che magari indossino un tocco di rosso).
 
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Il Mattino