Inscenato finto suicidio Marchionne: la Cassazione licenzia 5 operai Fiat

Il manichino usato alla Fiat di Pomigliano per il finto suicidio di Marchionne
POMIGLIANO D'ARCO. La Corte di Cassazione ha annullato il reintegro di cinque operai dello stabilimento Fca di Pomigliano d'Arco, accogliendo il ricorso dell'azienda...

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POMIGLIANO D'ARCO. La Corte di Cassazione ha annullato il reintegro di cinque operai dello stabilimento Fca di Pomigliano d'Arco, accogliendo il ricorso dell'azienda contro la decisione della Corte d'Appello di Napoli che a settembre del 2016 aveva invece disposto il rientro delle tute blu in fabbrica. La Suprema Corte mette, quindi, la parola fine ad una storia che va avanti da giugno del 2014, quando i cinque operai avevano messo in scena il finto suicidio dell'Ad Sergio Marchionne davanti al polo logistico di Nola, a seguito del suicidio, vero, di una cassaintegrata. Manifestazione ritenuta offensiva dai vertici del Lingotto che avevano disposto il licenziamento.


Gli operai avevano fatto ricorso al tribunale del lavoro di Nola, che per due volte aveva dato ragione all'azienda, ma erano poi ricorsi alla Corte d'Appello che a settembre del 2016 ne aveva disposto il reintegro. Fca era ricorsa alla Cassazione, che ha dato definitivamente ragione al Lingotto sul licenziamento di Mimmo Mignano, Marco Cusano, Antonio Montella, Massimo Napolitano e Roberto Fabbricatore. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino