«In Campania e a Napoli l'incidenza del rischio cardiovascolare è superiore ad altre regioni. La Campania è la prima regione per numero di pazienti,...
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Tra gli argomenti al centro delle relazioni scientifiche la sfida non vinta alla prevenzione cardiovascolare primaria, i biomarcatori e la diagnostica molecolare nello scompenso cardiaco, l'ipercolesterolemia familiare, la diagnosi genetica, la genetica delle miocardiopatie e pattern di trasmissibilità. Tra i relatori il professor Pasquale Perrone Filardi, associato di Cardiologia presso la Federico II di Napoli che ha sottolineato come ci sia bisogno, di mezzi sempre più moderni e sofisticati per identificare il paziente capace di sviluppare il rischio cardiovascolare, l'ictus, l'infarto o morte cardiaca.
La moderna caratterizzazione genetica oggi offre nuove opportunità per identificare persone che non sanno di essere a rischio”. Per Marco Varelli specialista in Biochimica clinica e Direttore del laboratorio di analisi dell’Istituto Varelli: " E' sempre più necessario identificare precocemente eventuali patologie e per fortuna oggi esistono strumenti molto sofisticati che vanno in questo senso permettendo la classificazione dei pazienti a rischio e l’uso della genetica ci aiuta a anticipari eventi nefasti". Leggi l'articolo completo su
Il Mattino