A Napoli focus sul rischio cardiovascolare

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«In Campania e a Napoli l'incidenza del rischio cardiovascolare è superiore ad altre regioni. La Campania è la prima regione per numero di pazienti, seguita dalla Sicilia. Un problema serio e di difficile risoluzione dovuto soprattutto a condizioni ambientali e stili di vita errati non perfettamente conciliabili con la prevenzione cardiovascolare». Ad affermarlo il dottor Giovanni Battista Zito, presidente nazionale Arca a margine del convegno organizzato dal Centro Diagnostico Varelli dal titolo “La diagnostica molecolare nella valutazione del rischio cardiovascolare”.


Tra gli argomenti al centro delle relazioni scientifiche la sfida non vinta alla prevenzione cardiovascolare primaria, i biomarcatori e la diagnostica molecolare nello scompenso cardiaco, l'ipercolesterolemia familiare, la diagnosi genetica, la genetica delle miocardiopatie e pattern di trasmissibilità. Tra i relatori il professor Pasquale Perrone Filardi, associato di Cardiologia presso la Federico II di Napoli che ha sottolineato come ci sia bisogno, di mezzi sempre più moderni e sofisticati per identificare il paziente capace di sviluppare il rischio cardiovascolare, l'ictus, l'infarto o morte cardiaca.

La moderna caratterizzazione genetica oggi offre nuove opportunità per identificare persone che non sanno di essere a rischio”.  Per Marco Varelli specialista in Biochimica clinica e Direttore del laboratorio di analisi dell’Istituto Varelli: " E' sempre più necessario identificare precocemente eventuali patologie e per fortuna oggi esistono strumenti molto sofisticati che vanno in questo senso permettendo la classificazione dei pazienti a rischio e l’uso della genetica ci aiuta a anticipari eventi nefasti".    Leggi l'articolo completo su
Il Mattino