La Forcella barocca ritrova i suoi quadri

Il dipinto della scuola di Solimena è rientrato nella sua location originale dopo 31 anni

La Forcella barocca ritrova i suoi quadri
La storia dell'Arcangelo Raffaele, che si può leggere nel libro di Tobia dell'Antico Testamento, racconta il viaggio in cui Rafa-el (letteralmente, «il...

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La storia dell'Arcangelo Raffaele, che si può leggere nel libro di Tobia dell'Antico Testamento, racconta il viaggio in cui Rafa-el (letteralmente, «il guaritore del Signore») aiuta Tobiolo a risollevare le sorti della sua esistenza piena di disgrazie. Un viaggio simile è stato compiuto dalla tela che raffigura questo testo sacro: un dipinto della scuola di Francesco Solimena, che da ieri è tornato ad arricchire quel preziosissimo scrigno del barocco partenopeo che è la chiesa di Santa Maria Egiziaca a Forcella.

La storia di un viaggio difficile e di un ritorno a lieto fine, nel testo come nel dipinto. Il quadro, assieme all'«Estasi di San Francesco», è rientrato nella sua location originale dopo 31 anni. E dopo un'odissea iniziata nel 1993 con un furto gravissimo di 12 tele, di cui 5 risultano ancora disperse. 

Entrambi i dipinti, datati alla fine del Seicento, appartengono alla scuola di Solimena. Due pezzi d'arte barocca che finalmente Forcella può “riabbracciare”, in quella parte del cuore di Napoli a metà strada tra la storia di cui è intrisa e un presente difficile. I quadri adornano di nuovo la prima cappella della navata laterale destra, ai lati della pala d'altare dello stesso Solimena: la «Madonna del Carmine», una tela tanto maestosa quanto realistica. «Solimena non aveva una vera e propria bottega - spiega Barbara Balbi, restauratrice della Sovrintendenza - I due dipinti sono anonimi, ma di grande valore e di sicuro ambito della sua scuola. Erano parte di un ciclo pittorico unico. Furono rubati nel 1993 e ritrovati 10 anni dopo, quando furono esposti in mostra. Da allora, arredavano il piano di rappresentanza del Viminale. «Credo sia necessario riportare l'arte a Forcella - aggiunge il prefetto Michele di Bari - è lo spirito con cui si muove il Ministero dell'Interno, attraverso il Fec. Si mira a riportare le opere dove sono nate. Ora che il parroco, che si è speso per questo, ha realizzato le condizioni di sicurezza con un sistema di videosorveglianza, si è organizzato celermente il trasferimento».

Solimena presenta opere dai colori chiarissimi e apparati potenti negli affreschi, ma capaci anche di grandi sintesi nella scena: raffigurano tante cose in poco spazio, con gesti di grande effetto e una grande attenzione ai dettagli». Non solo Solimena: nella chiesa di Forcella si trovano altri capolavori del barocco: Andrea Vaccaro, Paolo De Matteis, Fabrizio Santafede e Luca Giordano con tre tele. Tra queste c'è anche «Sant'Anna con Maria bambina», che fu trafugato nel già citato furto del 1993.

Il recupero dell'arte a Forcella intreccia piano culturale e piano sociale: «Questi dipinti hanno un grande valore spirituale - dice Antonio Del Vecchio, parroco di Santa Maria Egiziaca dal 2015 - I fedeli mi chiedevano da anni quando sarebbero tornati San Francesco e l'Arcangelo Raffaele. La fede popolare qui è molto viva. Il ritorno dell'arte e la presenza dello Stato aiuta le persone del quartiere». 

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Il Mattino