Faranno di tutto per blindare i funerali dalla curiosità della gente, ma anche dal lavoro dei giornalisti. Ore quindici, chiesa di Santa Maria di Piedigrotta, le esequie di...
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Una vicenda amara che vede inevitabilmente protagonista il più piccolo dei figli del patron Lucio Materazzo (morto nel 2013), vale a dire del 36enne Luca Materazzo, al momento unico indagato per omicidio in una vicenda investigativa ancora aperta. Sarà in chiesa, accanto ai propri parenti, provando a trovare qualche istante di raccoglimento a dispetto di sguardi e curiosità da parte degli estranei. Ed è proprio per lui che è dedicato un altro capitolo importante di questa vicenda, a proposito delle indagini condotte dalla Procura di Napoli per stanare l'assassino dell'ingegnere 51enne. Questa mattina, è infatti attesa la prova del Dna, la regina delle prove, che potrebbe - in un senso o nell'altro - chiudere i conti a proposito della posizione dell'unico indagato.
Un appuntamento decisivo, dunque, nei laboratori della polizia scientifica, sotto il coordinamento del primo dirigente Fabiola Mancone. Saranno effettuati ulteriori prelievi su Luca Materazzo, che si aggiungono ai tamponi salivari di venerdì mattina e agli altri accertamenti condotti finora, che andranno comparati con le tracce biologiche lasciate dall'assassino sul corpo di Vittorio Materazzo, sul luogo dell'omicidio, ma anche nelle immediate adiacenze. Non è un segreto che sono stati sequestrati due coltelli da sub, uno dei quali potrebbe essere stato usato proprio dall'assassino per chiudere i conti con l'ingegnere.
Intanto, vanno avanti le indagini della Procura di Napoli. Dopo aver ascoltato per oltre quattro ore la vedova Materazzo, nella tarda mattinata di ieri gli inquirenti hanno ascoltato anche un'altra parente della vittima, ovviamente nelle vesti di potenziale persona informata dei fatti. Ieri è toccato a Maria Vittoria Materazzo, una delle sorelle della vittima, salire ai piani alti della Procura di Napoli. È stata ascoltata dai pm Francesca De Renzi e Luisanna Figliolia, magistrati in forza al pool coordinato dal procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso, nel corso di un'inchiesta che ha una traiettoria fin troppo chiara: ricostruire i rapporti tra fratelli, ragionare su un possibile movente in grado di spiegare un delitto tanto efferato. La Procura sta scavando nelle pieghe della famiglia, a partire dalla morte di Lucio Materazzo e dalla partita giudiziaria che si è aperta per l'eredità.
C'era un contenzioso, un braccio di ferro legale, che aveva visto contrapposti i componenti dello stesso nucleo familiare, nulla comunque in grado di rappresentare un movente forte per l'assassinio di dieci giorni fa.
Il Mattino