Non passa la tesi della Procura, a proposito dei furti di libri all’interno della biblioteca dei Girolamini. Prima sezione penale, cadono le accuse di associazione per delinquere, devastazione e saccheggio, al termine di un processo che si è chiuso in primo grado con questo verdetto: sei condanne, per ipotesi di peculato; sei assoluzioni.

In sintesi, l’ex direttore (ed ex consulente dell’allora ministro della cultura Marino) Massimo de Caro è stato condannato a cinque anni e tre mesi, reato da considerare in continuazione ai sette anni di reclusioni incassati in via definitiva al termine di un altro processo; Maurizio Bifolco (che è assistito dall’avvocato Elio Palombi) viene assolto dall’accusa di essere capo e promotore di una organizzazione dedita al saccheggio di libri ai Girolamini e incassa 5 anni e sei mesi.

Stesso discorso per gli altri imputati, che vengono condannati per singole acquisizioni di libri: Luca Cableri incassa 4 anni e 6 mesi; Stefano Ceccantoni due anni e sei mesi di reclusione; Mirko Camuri, un anno di reclusione. 

Aula 111, Tribunale di Napoli, spicca l’assoluzione da tutti i reati dell’ex parroco e direttore del complesso monumentale dei Girolamini Sandro Marsano (difeso dai penalisti Bruno Von Arx e Manlio Pennino), che è riuscito a dimostrare la sua completa estraneità rispetto all’accusa di aver fatto parte del gruppo di De Caro, nella spoliazione del patrimonio librario napoletano. Assolti anche Viktoriya Pavlovskjy, ex collaboratrice di De Caro; Paola Lorena Weigandt, Alejando Eloy Cabello, Cesar Abel Cabello, Federico Roncoletta. Un processo durato 12 anni, 124 udienze e tanti cambi di collegi giudicanti.