Napoli, contro il degrado della Galleria Umberto cancelli o vigilantes: commercianti divisi

Napoli, contro il degrado della Galleria Umberto cancelli o vigilantes: commercianti divisi
«Si faccia subito qualcosa per debellare il degrado della Galleria Umberto I». È il grido unanime che arriva da commercianti, professionisti e associazioni....

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«Si faccia subito qualcosa per debellare il degrado della Galleria Umberto I». È il grido unanime che arriva da commercianti, professionisti e associazioni. Europa Verde, Comitato Portosalvo ed esercenti, per domani hanno organizzato un sit-in di protesta contro l’abbandono del monumento. Se, come anticipato al Mattino dall’assessore alla Sicurezza Antonio de Iesu, l’amministrazione continua a considerare i cancelli notturni come «un’opzione su cui si sta lavorando», ieri sul tema Umberto I è intervenuta anche la Sovrintendenza. «Aspettiamo - fanno sapere dall’ente guidato da Luigi La Rocca - che ci sottopongano eventuali progetti su cui, avendo la tutela, daremo nel giro di poco il parere in base a ciò che viene presentato». Quanto ai cancelli, continuano dalla Sovrintendenza, «valuteremo l’intero progetto».

Quella di domani sarà una Befana di sit-in per la Galleria Umberto I. «Vogliamo l’installazione dei cancelli per tutelare un patrimonio della città e una grande risorsa per il turismo - dicono Francesco Borrelli e Gianni Simioli della Radiazza - Contro il degrado della Umberto I, diventata ormai un ricettacolo di degrado causato dal vandalismo e dall’accampamento di clochard e tossicodipendenti, Europa Verde Campania rilancia la proposta dell’installazione di cancelli alla Galleria per tutelarne la sicurezza ed il decoro durante le fasce orarie notturne. Quella dei cancelli è, a nostro parere, l’unica soluzione adottabile per tenere fuori il degrado, incivili e baby-gang dalla Galleria. È la stessa soluzione adottata a Roma per la Galleria Alberto Sordi. Avvieremo una raccolta firme per gli interventi sulla sicurezza». «Siamo favorevoli ai cancelli e parteciperemo al sit-in - aggiunge Antonio Pariante, presidente del Comitato Portosalvo - Senza cancelli, il patrimonio culturale cittadino non si riesce a difendere. Lo dice la storia, la fontana di Monteoliveto è stata salvata dalle recinzioni. A via Toledo, un anno fa, un pazzo è entrato nella chiesa dello Spirito Santo e ha strappato senza motivo la tela della Vergine del Soccorso. Si superino le impasse burocratiche e si faccia presto qualcosa di concreto per la Galleria. Alla Principe, a piazza dei Martiri e a piazza Dante i cancelli ci sono già. Sindaco e Prefetto hanno aperto un tavolo sulla Umberto I».

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Telecamere, cancelli, vigilanza pubblica o privata. Queste le idee che arrivano dagli attori principali del monumento. Divisi sulle soluzioni ma più che uniti nel chiedere azioni urgenti e concrete. «Non può più continuare l’assurdità dei turisti presi a pallonate in faccia - sospira Pasquale Barbaro, titolare del Salone Margherita - I cancelli sarebbero un deterrente per i teppisti, ma anche per le attività commerciali che sperano di poter restare aperte di notte. Credo che sarebbe utile l’arrivo di vigili o vigilantes che presidino la Galleria nell’orario critico, tra le 21 e le 2 di notte, come ai tempi del sindaco Iervolino». «La Galleria è vincolata dal ministero dei Beni Culturali: qualunque azione va sottoposta alla Sovrintendenza - commenta Ugo Carughi, storico dell’architettura, ex funzionario della Sovrintendenza di Napoli e presidente del Comitato Galleria Umberto I - I cancelli contraddicono lo spirito con cui fu edificata l’opera, nata con l’intento di bonificare il rione Santa Brigida, malfamato e con taverne per soldati e prostitute. L’intento era anche speculativo: i palazzi all’interno avrebbero contenuto uffici e residenze da vendere. Sono contrario ai cancelli: sarebbero l’ultima spiaggia. Bisogna fare di tutto prima di arrivare a un’azione che comporterebbe spese e organizzazione non indifferenti. Ma di sicuro serve una sorveglianza migliore: vanno al più presto installate delle telecamere per evitare ulteriore devastazione. Le pavimentazioni, le parti corrispondenti ai quattro ingressi, nonché alcune zone delle aree sotterranee e la copertura in ferro e vetro sono di competenza comunale, come risulta da documenti storici». 

«I cancelli sarebbero un evento positivo per salvare la Galleria - osserva Fabiana Barbaro, della famiglia dei prestigiosi negozi di abbigliamento in ampi spazi alla Umberto I - Potrebbero accelerare la sistemazione della pavimentazione distrutta dai ragazzini e la rimozione dei tubolari. Servirebbero poi ad allontanare i tanti ambulanti che costringono allo slalom i turisti. Non andrà trascurate la vigilanza nelle ore di apertura. Solo così la Galleria potrà diventare all’altezza di quella di Milano».

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Il Mattino