Napoli. Galleria Umberto I: clochard racconta del degrado e delle scorribande delle baby gang

Non c’è pace nella galleria Umberto I di Napoli. Quello che poteva essere uno dei «salotti di Napoli», viene sempre più oltraggiato da scorribande...

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Non c’è pace nella galleria Umberto I di Napoli. Quello che poteva essere uno dei «salotti di Napoli», viene sempre più oltraggiato da scorribande di baby gang che di notte adoperano gli spazi tra i colonnati per giocare a calcio o correre con gli scooter. Da tempo cittadini e residenti chiedono a gran voce interventi ed azioni di repressione di quelle che ormai sono diventate vere “incursioni notturne”.

Proprio nei giorni scorsi un flash mob ha riunito, nell’area centrale della galleria, diversi manifestanti che, con un simbolico girotondo, hanno manifestato la loro coesione e la loro collaborazione per questa “battaglia” per la legalità.

Un uomo però, pur non facendo parte di comitati ed associazioni cittadine ha deciso di opporsi in modo netto e senza ripensamenti. Si chiama Nordin, ha 52 anni e viene dall’Algeria. È uno dei tanti clochard che dormono tra le colonne e gli anfratti maleodoranti della galleria. Racconta della sua esperienza e di quando, nel corso della notte, si sente in pericolo per le scorrerie di cui è sempre spettatore.
«Sono criminali-commenta- e fanno veramente paura. Ultimamente hanno anche picchiato un indiano e sono sempre armati di mazze o bottiglie. E non è solo calcetto: ultimamente stanno anche effettuando anche gare di velocità con i motorini. Io sono spaventato ed in certe occasioni non so come comportarmi. Ho cercato anche di parlare con loro, chiedendo anche di uscire, ma non mi hanno mai dato ascolto. Cerco di fare qualcosa, ma sono sempre solo».

Nordin ricorda di varie aggressioni e dice di temere la “furia” di questi ragazzini. La sua è una richiesta di aiuto e di sostegno. «La galleria aggiunge - è di tutti e va tutelata». «Io sono il più organizzato - prosegue - Pulisco il mio posto ogni giorno e di notte, quando tutti vanno via, cerco di fare lo stesso anche all’interno. Questi spazi sono dei cittadini e sarebbe giusto tenerli puliti e renderli sicuri. Bisogna intervenire al più presto».
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Il Mattino