Galleria della Vittoria a Napoli ancora chiusa, la Procura prende tempo: «Nodo sicurezza»

Galleria della Vittoria a Napoli ancora chiusa, la Procura prende tempo: «Nodo sicurezza»
Sembrava tutto pronto, ma c’è ancora qualcosa che non quadra. Sembrava tutto in discesa, tutto chiaro, tutto rigorosamente al suo posto, ma c’è ancora da...

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Sembrava tutto pronto, ma c’è ancora qualcosa che non quadra. Sembrava tutto in discesa, tutto chiaro, tutto rigorosamente al suo posto, ma c’è ancora da attendere, da fare verifiche, da incrociare dati e consulenze tecniche. È la storia della Galleria della Vittoria, che attende il sospirato lieto fine, ma che resta un caso ancora tutto da definire. Lavori terminati (tranne qualche ultimo ritocco), cantiere consegnato al Comune, che ha inoltrato la scorsa settimana in Procura una istanza di dissequestro, per poter inaugurare la circolazione nel tunnel dopo oltre un anno di stop: ma lo scenario resta incerto. Manca il via libera dei pm. Manca il parere positivo, il nulla osta per restituire alla città l’arteria di collegamento tra via Acton e piazza Vittoria. Qual è il problema? Questioni di sicurezza, tutt’altro che lana caprina. Nulla di cavilloso, il problema è capire quali sono le conclusioni sui lavori effettuati e sulla tutela di chi attraversa il tunnel. È il motivo che spinge gli inquirenti ad essere attendisti, in un probabile carteggio che va da Palazzo San Giacomo ai piani alti del Centro direzionale. 

Spiega al Mattino l’avvocato Ferrari, «abbiamo inoltrato richiesta di dissequestro, ma è chiaro che la Procura abbia bisogno del tempo necessario per condurre le proprie verifiche». Stesso ragionamento da parte degli assessorati competenti, che attendono il via libera per poter ufficializzare una svolta rinviata già in altre occasioni. Ma qual è il motivo dello stallo? Perché in questi giorni, i napoletani che transitano tra via Acton e via Chiatamone possono ammirare un tunnel tirato a lucido che resta però ancora inibito alla circolazione? Nessun commento ufficiale da Palazzo San Giacomo, ma è logico pensare che gli inquirenti abbiamo bisogno delle carte in grado di attestare l’avvenuta messa in sicurezza della struttura. E non è tutto. Stando a quanto emerge dagli assessorati competenti, sicurezza a parte, ci potrebbe essere anche un altro aspetto degno di essere messo a fuoco: è il tema dell’aerazione (che esulava dagli interventi richiesti all’Anas), su cui c’è necessità di verifiche e attestati a stretto giro. Una svolta inattesa, che merita approfondimenti tecnici, con inevitabili ripercussioni su una procedura tortuosa sin dalle primissime battute. Una vicenda scandita da diversi stop and go, tra atti amministrativi, verifiche tecniche, interventi sulla staticità della volta, collaudi e attesa di pareri. Siamo alla fine di settembre del 2020 quando la Galleria viene chiusa per questioni di sicurezza. Un sequestro a tutela di tutti. Pochi mesi dopo, un’altra doccia fredda alla luce di una verifica disposta dall’autorità giudiziaria napoletana sulla stabilità della Galleria, a cominciare dalla volta. Non solo infiltrazioni, ma anche rischio crolli di calcinacci o di pezzi di parete del tunnel, al punto tale da spingere il gip Campoli a bocciare il primo progetto di restauro messo in campo dal Comune. Ricordate quel provvedimento? Mancava un’analisi delle infiltrazioni dalla collina di Pizzofalcone, quanto basta a respingere un primo piano di riqualificazione. Mesi dopo, siamo a marzo del 2021, lo sprint con l’apertura del cantiere assegnato all’Anas. Anche in questo caso non sono mancati momenti critici. Doveva essere consegnato ad agosto, ma la data per la riapertura è slittata a fine novembre. Ci siamo. 

Attività quotidiane, la Galleria sembra tirata a lucido, come ripetuto anche due giorni fa nel corso di un comunicato stampa da parte dell’Anas. C’è l’esigenza di verificare gli allegati messi a sostegno della richiesta di dissequestro, magari di mettere in campo accertamenti delegati ai propri consulenti. E non è un caso che ieri mattina sulle condizioni della Galleria è intervenuto il consigliere regionale Francesco Borrelli (Verdi) durante la trasmissione radiofonica condotta da Gianni Simioli: «L’annuncio di aver completato i lavori e aver consegnato la Galleria Vittoria al Comune forse è stato un po’ affrettato. Ci siamo infatti recati sul posto e abbiamo trovato ancora in azione gli operai che stavano completando i rivestimenti per conto dell’Anas. Ci auguriamo che stia davvero per finire un incubo durato 15 mesi che ha spaccato la città in due e creato tantissimi disagi ad automobilisti e commercianti e aumentato lo smog in città». 

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Il Mattino