Giovanni Egizio morto nel cantiere a Napoli, ​il figlio: «Vogliamo la verità»

Sessant'anni, operaio esperto, aveva tutta l'attrezzatura di sicurezza

Giovanni Egizio
L’ennesimo incidente sul lavoro è costato la vita a Giovanni Egizio, un operaio di 60 anni morto ieri nel cantiere della metropolitana di Secondigliano. L’uomo...

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L’ennesimo incidente sul lavoro è costato la vita a Giovanni Egizio, un operaio di 60 anni morto ieri nel cantiere della metropolitana di Secondigliano. L’uomo stava per concludere il suo turno quando è stato investito da un furgoncino nell’area in costruzione in via Giaime Pintor, intorno alle sei del mattino. Si tratta della seconda vita spezzata in meno di un mese nel capoluogo partenopeo.

Prima di Giovanni, è stato Giuseppe Cristiano a morire in circostanze simili. Il 66enne dipendente dell’Asia, infatti, fu investito lo scorso 14 settembre da un camion dei rifiuti nel deposito di piazzale Ferraris e morì in ospedale. La scia delle morti bianche è lunga e quanto accaduto ieri, risuona come un grido di aiuto.

Giovanni era dipendente di una ditta che si occupa della maggior parte dei lavori nel cantiere Eav per la costruzione della nuova metropolitana, a Secondigliano. L’uomo non è sopravvissuto al forte trauma da schiacciamento provocato dal furgoncino aziendale modello Iveco turbo daily che l’ha investito e ha perso immediatamente conoscenza dopo l’impatto con il mezzo. Nonostante i soccorsi tempestivi del 118, le due ambulanze inviate sul posto e le manovre rianimative eseguite dai medici, l’operaio non ce l’ha fatta e il suo decesso è stato constatato tra le mura del cantiere.

Le prime ricostruzioni dell’incidente, si basano sugli elementi raccolti dalle pattuglie della polizia in forza all’Ufficio Prevenzione Generale della Questura. Giovanni indossava gli abiti da lavoro, le scarpe anti infortunistica ed il casco, quindi era dotato adeguatamente dell’attrezzatura per la sua sicurezza. Un secondo elemento riguarda la manovra del furgoncino che, molto probabilmente, stava effettuando una retromarcia. Nel fascicolo aperto dalla Procura di Napoli che ha in carico l’indagine ci sono ancora molti elementi al vaglio degli inquirenti che, per il momento, hanno disposto il sequestro del furgoncino e della salma dell’uomo che verrà sottoposta agli esami autoptici.


Giovanni Egizio era nato a Castello di Cisterna ma risiedeva da anni a Brusciano dove aveva formato una famiglia che, raccontano i compagni di lavoro, «era la sua unica ragione di vita. Lavorava da molti anni nel campo dell’edilizia - aggiungono - e nel tempo libero si dedicava totalmente alla moglie, ai due figli e, soprattutto, ai nipotini». «Faceva l’operaio edile da 40 anni nei cantieri e non era certo al suo primo giorno di lavoro» racconta il figlio Pasquale sottolineando «la grande esperienza professionale del padre che era molto attento anche sotto l’aspetto della sicurezza propria e altrui quando lavorava nei cantieri». Per questi motivi, la famiglia di Giovanni ha chiesto che venga fatta chiarezza. Dall’altra parte, l’Eav, l’holding ferroviaria campana cui fa capo il cantiere di via Giaime Pintor ha espresso in una nota «profonda tristezza per la morte di un operaio nel cantiere della metropolitana di Secondigliano. Solidarietà alla famiglia, che non verrà lasciata sola e piena collaborazione con le autorità per fare chiarezza sulla vicenda». Dal mondo politico ai sindacati tante le voci che hanno espresso solidarietà per «l’ennesima morte bianca» come ha denunciato Valeria Ciarambino, vicepresidente del Consiglio regionale della Campania concorde «con le organizzazioni sindacali che invocano l’introduzione del reato di omicidio e lesioni gravi sul lavoro».



«Una strage continua e costante che sembra non avere mai fine» ha commentato Francesco Emilio Borrelli, deputato dell’ Alleanza Verdi Sinistra. Per i deputati dem Marco Sarracino, responsabile Pd per la Coesione territoriale e Arturo Scotto capogruppo Pd in commissione Lavoro della Camera è necessario rivolgersi alla presidente della commissione d’inchiesta sulle condizioni di lavoro, Chiara Gribaudo, «affinché presto si possa svolgere proprio in Campania una missione di questo organismo parlamentare per alzare il livello di attenzione su questa drammatica emergenza».
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Il Mattino