Napoli, gli ambulanti del mercatino di Fuorigrotta: «Siamo stremati, fateci riaprire»

Sono 360 i commercianti che chiedono la riapertura del mercatino di Fuorigrotta. Dopo oltre un mese dalla prima ordinanza che li costrinse alla chiusura, gli ambulanti del...

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Sono 360 i commercianti che chiedono la riapertura del mercatino di Fuorigrotta. Dopo oltre un mese dalla prima ordinanza che li costrinse alla chiusura, gli ambulanti del quartiere flegreo sono allo stremo. Ma più di tutti i gestori di generi alimentari. I cibi custoditi all’interno dei box e dei magazzini stanno marcendo e non sarà facile riavviare le attività dopo quasi due mesi di stop. Con una lettera al sindaco ed al presidente della regione, i negozianti hanno chiesto un confronto rapido per trovare una soluzione. Per cercare insieme una strada che porti alla ripresa.

«Questa struttura – affermano gli ambulanti – può essere gestita come un supermercato. I box potrebbero essere divisi da corsie e delimitazioni per garantire le distanze di sicurezza. Proprio per questo vorremmo chiedere alla regione una verifica per valutare con attenzione la nostra proposta. Abbiamo impegni da mantenere anche con i nostri fornitori. Più tempo passa e maggiori saranno le spese per il riavvio. Arrivare al prossimo quattro Maggio è veramente difficile».

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Anche dalla X Municipalità, fa sapere l’assessore al lavoro Giovanni Grilli, c’è la massima disponibilità a mettere in campo tutte le iniziative utili ad una collaborazione che agevoli negozianti e cittadini.
 

«Chiediamo la riapertura almeno degli alimentari – commenta Grilli – anche dando loro la possibilità di consegna a domicilio. Siamo d'accordo con il presidente De Luca rispetto ai rischi in questo senso, ma vorremmo discuterne per cercare di trovare una soluzione. Anche con il comune di Napoli stiamo studiando un piano per il riavvio. Vogliamo rimettere in moto una macchina ferma da troppo tempo e dare la possibilità a tanti giovani, di ricominciare a lavorare. Bisogna aiutare questi commercianti nei fatti perché tra poco la loro condizione sarà disastrosa. Ci aspettiamo comprensione ed aiuti concerti da parte delle nostre istituzioni». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino