Ancora un caso di aggressione nei confronti di un dottore della guardia medica a Napoli, al termine di una visita domiciliare. «La violenza sui medici di continuità...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«L'Ordine è disponibile ad affiancare il collega anche per l'assistenza giudiziaria come sempre in questi casi. Non lasceremo solo nessun collega rispetto ad atti che offendono i profili stessi della missione di assistenza propri di qualunque medico», assicura Scotti. Dalle prime ricostruzioni dei fatti, il medico in servizio presso la guardia medica di Soccavo-Pianura è stato picchiato a casa di un assistito al termine di una visita.
Il motivo della violenza? Avrebbe risposto male alla moglie del suo aggressore. «Considerando anche che la percezione della relazione tra paziente e medico possa essere stata equivocata o distorta, appare poco credibile - osserva Scotti - tanto più da parte di un medico conosciuto dagli altri colleghi del presidio come uno che ha nel suo essere mite ed empatico verso il paziente alcune delle proprie migliori doti».
«È incredibile che ormai i medici debbano lavorare nel terrore anche quando assolvono ad assistenza domiciliare - prosegue il presidente dell'Omceo napoletano - È preoccupante che i violenti si sentano tanto sfacciatamente forti da non aver timore ad aggredire neanche se già consapevoli di poter essere identificati e denunciati, oltretutto creando i presupposti perché si complichi la risposta domiciliare da parte di medici che, a quel punto, si sentano in condizioni di insicurezza anche in quell'ambito». Il medico vittima dell'aggressione è poi riuscito ad allontanarsi dall'abitazione e farsi visitare in pronto soccorso. Immediatamente dopo ha sporto denuncia contro il suo aggressore. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino