Un cartello bianco con scritta rossa avvisa i cittadini della prima Municipalità Chiaia-San Ferdinando-Posillipo, che a «causa di un guasto al quadro elettrico...
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Nella sede di Santa Caterina sono diversi gli sportelli: anagrafe, stato civile, autentica atti, carte d'identità, carte d'identità elettroniche, cambi di residenza. Nella sede è ospitato anche l'ufficio Anm con lo sportello per il rilascio sosta dei residenti. Oltretutto basti pensare quanto sia fondamentale in questo periodo l'ufficio carte d'identità per tutti i residenti in partenza per le vacanze. Stessa cosa per i certificati di matrimonio, di morte e per tutto ciò che concerne il servizio anagrafe.
«Dal 2 luglio pomeriggio siamo senza elettricità e senza connessione alla rete» racconta il presidente della Municipalità Francesco de Giovanni. «Tutto ciò ha determinato feroci proteste dell'utenza che non ha potuto accedere ai servizi quali carte d'identità (regolarmente prenotate sul sito del Ministero dell'Interno), certificazioni e protocollo. Un disagio enorme se si pensa che siamo anche in prossimità dei viaggi estivi. È incredibile che è bastato un banale guasto al quadro elettrico per mettere fuori uso un'intera Municipalità».
Lo scontro. «Da alcuni giorni - spiega il numero uno del parlamentino di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo - abbiamo segnalato il problema a Palazzo San Giacomo senza ricevere alcuna assistenza. Abbiamo poi toccato il fondo con lo scaricabarile tra la direzione Patrimonio ed il Servizio Tecnico Patrimonio. Per non parlare di Napoli Servizi che, avendo il contratto di servizio scaduto, ha ridotto gli interventi al lumicino». De Giovanni, appena venuto a conoscenza del guasto, ha telefonato direttamente l'assessore al Patrimonio Ciro Borriello, che ha indicato al presidente la strada da seguire: ovvero rivolgersi agli uffici del Patrimonio. «Ho chiamato immediatamente la dirigente Aprea, che mi ha risposto di non avere competenza su questo tipo di segnalazioni e di rivolgermi al servizio tecnico. Quando ho sentito gli uffici del servizio tecnico, che fanno sempre capo al Patrimonio, mi sono sentito rispondere che se la dirigente (cioè Aprea, ndr) non aveva competenze, perché avrebbero dovuto averne loro?». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino