È la quadratura del cerchio. Da una parte cittadini in difficoltà economiche, ai limiti dell'indigenza, per i quali pagare le tasse comunali è un lusso e...
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L'ultimo Consiglio comunale a farlo proprio, in ordine di tempo, è quello di Qualiano, pochi giorni fa. Subito prima il provvedimento era stato votato, e approvato, a San Giorgio a Cremano e Ottaviano. E, prima ancora, a Poggiomarino e Nola. Mentre altri sindaci annunciano di essere pronti a portare in aula la proposta. In che cosa consiste, dunque, il «baratto amministrativo»? Si tratta di un patto tra cittadino e Comune, che consente al primo di pagare le tasse comunali (solo quelle) offrendo il proprio lavoro. Nell'ambito di questa cornice, i Comuni hanno margini (abbastanza stretti) per «personalizzare» il provvedimento. A Qualiano, il regolamento approvato dal Consiglio comunale, che entrerà in vigore a partire da ottobre, prevede che ad accedere all'Istituto possano essere i residenti con un indicatore Isee non superiore a cinquemila euro, che potranno presentare il proprio progetto entro il 30 settembre di ogni anno.
A Ottaviano, invece, al baratto amministrativo possono accedere i cittadini singoli con Isee non superiore ai 10225 euro, che comunque saranno inseriti in una graduatoria. Mentre a San Giorgio il sistema è ancora diverso: l'incentivo, sotto forma di sgravio fiscale, non è offerto solo ai singoli contribuenti ma anche a gruppi, come ad esempio abitanti dei condomini, associazioni e commercianti riuniti in consorzio. In ogni caso, le attività proposte dovranno essere concrete e realizzabili: si potrà pulire la città, manutenere spazi verdi, recuperare aree e beni immobili inutilizzati. Come si è detto lo «sconto» riguarda le tasse comunali: in particolare quella sui rifiuti. A Qualiano esclusivamente sulla Tari e non sulle altre imposte e solo per l'importo dell'anno in corso: la legge SbloccaItalia lo prevede espressamente, non potranno essere richieste agevolazioni su canoni degli anni precedenti.
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Il Mattino