De Luca: «Riforesteremo pineta bruciata»

De Luca: «Riforesteremo pineta bruciata»
Dopo gli incendi «faremo un intervento simbolico: tutta la fascia del Vesuvio bruciata sarà interessata da un progetto di riforestazione. Rifaremo tutte le pinete,...

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Dopo gli incendi «faremo un intervento simbolico: tutta la fascia del Vesuvio bruciata sarà interessata da un progetto di riforestazione. Rifaremo tutte le pinete, con investimenti rilevanti, dialogando con il parco del Vesuvio e i Comuni». Lo ha detto Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania. Il provvedimento, ha spiegato De Luca, è legato anche alla lotta agli interessi criminali nella zona: «Devastare delle aree - ha detto - come ha sottolineato anche Roberto Saviano, significa rendere disponibili nuovi territori per fare sversamenti abusivi di rifiuti.



E bruciare i rifiuti accumulati in varie parti della regione significa dare una mano a quelle realtà che lavorano in nero e che trovano più conveniente sversare abusivamente i residui di lavorazione di pelli, plastica, stoffa piuttosto che andarli a portare in discarica».


«Ieri sera c'erano 7 canadair e 5 elicotteri in azione, la protezione civile è estremamente attiva e presente. Poi se qualcuno ha tempo da perdere a fare lamentazioni le faccia, ma è folklore». Il governatore della Campania Vincenzo De Luca ricorda i numeri dell'intervento contro i roghi, rispondendo alle critiche sollevate contro la gestione dell'emergenza da parte della Regione.

«Noi un contributo in più lo avremo presto in alcuni comuni grazie a 8 droni e 400 tablet che abbiamo comprato per un investimento da 40 milioni di euro. Ma non facciamoci illusioni: i droni controllano i movimenti a terra ma in fiamme c'erano le chiome degli alberi, diventa complicato individuare dall'alto». Ai cronisti che gli chiedevano se fosse necessario l'invio di più forze dell'ordine, De Luca ha risposto: «Credo che più di quello che si è fatto non si potesse fare. È evidente che se abbiamo bande di delinquenti che fanno un lavoro in modo organizzato le forze non bastano mai».
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Il Mattino