Non hanno più una casa e da quasi due mesi vivono tra la parrocchia e qualche alloggio di fortuna. Si arrangiano dove possono confidando nell’aiuto e...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Dal giorno dell’incendio non siamo più entrati in casa – commentano i residenti – e viviamo in una condizione di continua precarietà. Abbiamo avuto decine di incontri e confronti ma non sono serviti a nulla. Ancora adesso non sappiamo quali siano i danni reali ed in che modo si può intervenire per ristrutturare il palazzo. Ma a parte questo nessuno ci ha dato una soluzione abitativa. Da due mesi dormiamo su brandine e letti di fortuna».
Quello della casa resta il problema più grande per le famiglie sfollate. Un tema di cui si è discusso anche ad agosto ma che nonostante gli incontri tra prefettura, regione e comune, non è stato ancora risolto. «Siamo nella stessa situazione di un mese fa – dichiara l’assessore al lavoro della X Municipalità Giovanni Grilli – e non vediamo soluzioni. Si era parlato di un fondo utile a garantire un alloggio per almeno due mesi a queste famiglie, ma non si sa ancora se e quando arriverà. Intanto donne, anziani e bambini sono in strada e l’estate sta per finire. Ci domandiamo quanto ancora bisognerà aspettare per arrivare alla risoluzione di questo problema. Vogliamo sapere in che condizioni è il palazzo e cosa bisogna fare per renderlo nuovamente sicuro. Siamo a settembre e non possiamo più aspettare. Dobbiamo restituire dignità e fiducia a queste famiglie».
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino