Napoli, via al restauro al portone della chiesa delle cape 'e morte

Napoli - Santa Maria delle Anime del Purgatorio all'Arco
Dopo il restauro della facciata che ha riportato lo storico complesso dedicato al culto del Purgatorio all’antico splendore, sono iniziati i lavori di restauro del portone...

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Dopo il restauro della facciata che ha riportato lo storico complesso dedicato al culto del Purgatorio all’antico splendore, sono iniziati i lavori di restauro del portone della Chiesa e Ipogeo di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, meglio conosciuta come «’a Chiesa de’ cape e morte».


La Chiesa con l’Ipogeo fu eretta nel 1616 su progetto di Giovanni Cola di Franco e Giovan Giacomo Di Conforto su commissione di diverse famiglie nobili napoletane e con l’obiettivo di realizzare un luogo di sepoltura per le persone povere della città, senza famiglia e senza casa.
 
Le opere di restauro sono state commissionate dall’Opera Pia Purgatorio ad Arco, che ne è proprietaria, antica istituzione fondata nel 1606 dedita all’assistenza ed alla beneficenza. L’Opera custodisce con grande attenzione e tutela da sempre, profondendo tutte le risorse possibili sia economiche che organizzative, all’esclusivo fine di mantenere integri da un lato, la missione dell’istituzione e dall’altro, lo straordinario patrimonio artistico di cui è proprietaria.
 
Ben presto anche il cancello esterno tornerà al suo posto, dopo l’opera di restauro. «Il cancello presentava ampie zone di profonda ossidazione – afferma una nota a firma del presidente del consiglio di amministrazione dell’opera Pia, Antonio Narciso - che caratterizzavano la parte basamentale della recinzione del sacro edificio. Tale fenomeno che, tra l’altro, poteva danneggiare anche la scala in pietra vesuviana avendo determinato il “fuori piombo” di alcuni elementi di rivestimento, avendo colpito anche i ritti che sorreggevano la recinzione, ha determinato la necessità di adottare, nell’immediato, un intervento teso a garantire la pubblica e privata incolumità».

Tutte le opere di restauro sono eseguite sotto il diretto controllo della Soprintendenza Archeologica, Belle arti e Paesaggio per il Comune di Napoli. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino