«Stabiliamo subito rapporti di correttezza istituzionale con il governo nazionale di centrodestra. Dal 1993 è la stella polare del nostro comportamento, del nostro...
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Presidente cosa pensa di quel che sta accadendo in questi giorni tra l'inquilino di palazzo San Giacomo e quello di Santa Lucia?
«Le mie opinioni in materia di rapporti tra istituzioni sono da sempre molto nette: quando ho ricoperto la carica di sindaco e quella di presidente di Regione. E le mie opinioni nascono non solo da quello che penso ma da come mi sono sempre comportato in quegli anni».
Dialogo con tutti?
«Quando sedevo a San Giacomo e poi a Santa Lucia ho avuto interlocutori di uguale, diverso e opposto orientamento politico ma il rapporto è stato sempre orientato nel segno della collaborazione».
Eppure non saranno mancati gli argomenti di scontro.
«Certo. Quando ero sindaco alla presidenza della Regione c'erano Giovanni Grasso, purtroppo scomparso, Andrea Losco e Antonio Rastrelli che ho rivisto proprio qualche settimana fa seppure nel dolore per i funerali del fratello Massimo. E l'abbraccio che ci siamo dati dice tutto».
Con Roma invece come andava?
«Sempre da primo cittadino, ho avuto a che fare con i premier Ciampi, Prodi, D'Alema, Amato e Berlusconi ma i rapporti sono stati sempre, dico sempre, impostati alla reciproca collaborazione».
Anche dall'altra parte?
«Anche da parte dei miei interlocutori, certo».
Nonostante siano stati anni di forte contrapposizione politica: pensiamo a Berlusconi premier quando lei era a Santa Lucia.
«Una cosa sono i rapporti tra le istituzioni democratiche, un'altra quelli tra partiti. Sono due ambiti nettamente diversi e i piani devono essere sempre distinti senza mai confonderli. E anche con Berlusconi ho sempre dialogato anche in momenti difficili».
A chi si riferisce? Allo scontro di questi giorni?
«Gli scontri sono purtroppo continui. Il conflitto tra partiti, tra una maggioranza ed un'opposizione è assolutamente legittimo. È il lievito della democrazia ed aiuta a crescere. È sbagliato invece il conflitto perenne tra le varie istituzioni ed è ancora più grave quando c'è una contrapposizione così forte come sta accadendo purtroppo a Napoli».
Eppure è questo lo scenario. Anzi non si contano le offese che si scambiano sindaco e governatore.
«Serve perseguire sempre il dialogo nell'interesse dei cittadini ma, sopratutto, occorre a mio avviso osservare sempre un giusto stile istituzionale e bilanciare le parole che, a volte, possono essere pietre. Insomma ci sono una serie di comportamenti, a cominciare dal modo di muoversi nell'ambito politico e nei rapporti personali, a mio avviso da rivedere».
Altrimenti è uno stillicidio quotidiano.
«Mi auguro che tra Comune e Regione si cambi rotta e si modifichino i rapporti. Vi sia, insomma, un'inversione di tendenza e, anche nella differenza legittima delle diverse posizioni, si affermi il dialogo e la collaborazione».
A suo avviso lo scontro tra il governatore e il sindaco ha superato il limite di guardia? Cosa si rischia?
«Bisogna stare molto attenti perché le istituzioni rimangono gli unici importanti punti di riferimento per i cittadini. Per questo serve cambiare strada e superare le difficoltà riaprendo il confronto. Altrimenti il rischio è una contrapposizione che è già nelle cronache quotidiane». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino