Un boato, la terra che trema e un black out di qualche minuto. L'evento sismico delle 20.57 di ieri ha una magnitudo 4.0 e per isolani e turisti sono bastati pochi secondi per...
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A precisarlo è Francesca Bianco, direttore dell'Osservatorio Vesuviano: «Sento di azzardare che è un terremoto di tipo tettonico, escluderei implicazioni vulcaniche» sentenzia. Non tutti infatti sanno che l'isola di Ischia è la parte sommitale di un vulcano, il monte Epomeo. Un vulcano addormentato, meno pericoloso del Vesuvio (attualmente fissato sulla soglia di pericolosità minima pari al colore verde), ma non inattivo. Un sistema vulcanico incluso nella sorveglianza e nel monitoraggio dell'Osservatorio Vesuviano, di cui l'ultima eruzione è del febbraio del 1302, e da allora, l'unica manifestazione consiste in una intensa attività fumarolica. L'isola è però anche tettonicamente attiva essendo attraversata o posta in vicinanza di alcune faglie, e colpita da terremoti storicamente devastanti di cui il peggiore è l'evento del 28 luglio 1883. Un sisma calcolabile intorno alla magnitudo 5.8 (all'epoca vigeva l'unità di misura Mercalli e raggiunse la punta massima di dieci), che ebbe come epicentro Casamicciola dove, su una popolazione di 4.300 abitanti, si contarono 1.784 morti e 448 feriti oltre a una devastazione di un migliaio di abitazioni. Quando c'è un evento sismico a Ischia quindi bisogna quindi considerare la sua matrice: vulcanica o tettonica. Dal punto di vista scientifico negli ultimi vent'anni (cioè da quando il sistema di sorveglianza nazionale è fornito di strumentazioni all'avanguardia e connessi a una rete di sorveglianza e monitoraggio) è la tettonica a dare più pensieri, ma senza allarmismi, poiché gli eventi non raggiungono magnitudo elevate. Ruolo importante lo gioca l'ipocentro (profondità), l'epicentro (distanza) e la qualità strutturale delle abitazioni. L'evento sismico di magnitudo 4.0 di ieri ha epicentro a circa 3 chilometri da Lacco Ameno e a circa 5 chilometri di profondità, grazie a un ricalcolo avvenuto in tarda notte e diffuso dal direttore Bianco, in contatto con Questura e Protezione civile già pochi minuti dopo il terremoto ischitano. Il sisma è stato seguito da altre 10 scosse di magnitudo massima intorno a 1.0. L'ultima scossa di questa sequenza è stata registrata alle 21.38. Nelle prossime ore, ai sismologi spetterà il compito di capire la natura della faglia che ha attivato il sisma.
«È difficile dire in questo momento se ci saranno altre scosse potenti, perché dobbiamo fare opportune valutazioni e calcoli che sapremo solo nelle prossime ore» dice Bianco.
Il Mattino