ISCHIA. «Non spegnete i riflettori». Quello di Giacomo Pascale, sindaco di Lacco Ameno, non è un appello ma un imperativo categorico. L'attesa per la...
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E l'emergenza non deve finire, fino a quando non si avvierà la ricostruzione, dopo aver completamente ripulito le aree disastrate. Il G7 è l'occasione giusta per ricomporre e restituirci la nostra immagine, per risarcirci spiega Pascale - i danni mediatici creati dalla pessima informazione, a partire dalla notte del 21 agosto. Lasciate accese le lampadine. Altrimenti resto io da solo, con la chitarra e un poco di luna». Giacomo Pascale usa la metafora perfetta involontariamente, senza pensarci su. Cita le parole di una canzone scritta da un mitico chansonnier ischitano, Ugo Calise, che negli anni Cinquanta e Sessanta gestì il «Rangio Fellone» il locale più à la page del golfo di Napoli, l'arena del jet-set all'aperto, immersa nella pineta della spiaggia del Lido di Ischia Porto, dove cominciarono le fortune artistiche di Mina e Peppino Di Capri. E proprio accanto al «Rangio Fellone» - che oggi fa parte del coté del Gran Hotel Punta Molino Terme si incontreranno il ministro Marco Minniti e gli omologhi di Usa, Germania, Giappone, Francia, Regno Unito, Canada e un rappresentante dell'Ue. Una coincidenza non irrilevante.
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Il Mattino