Napoli come New York, ecco il murales di Iabo ispirato a Basquiat

Napoli come New York, ecco il murales di Iabo ispirato a Basquiat
Il profilo e il colore della pelle, cui si unisce l’utilizzo delle parole, richiamano inevitabilmente a Basquiat che, tra gli anni Settanta e Ottanta, riuscì a...

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Il profilo e il colore della pelle, cui si unisce l’utilizzo delle parole, richiamano inevitabilmente a Basquiat che, tra gli anni Settanta e Ottanta, riuscì a trasferire il graffitismo dalle strade di New York alle più famose gallerie d’arte. Ma anche all’attualità, all’insegna naturalmente della multiculturalità e dell’inclusione. Non a caso l’ultimo site specific di Iabo è stato realizzato negli spazi di NapolitanTrips a Napoli. Un’iniziativa promossa ancora una volta da Birra Kbirr, brand di birra artigianale 100% napoletana che, in collaborazione con Neapolitan Republic, ha presentato l’opera nella sede di via dei Fiorentini 10.

 
«Questo lavoro è nato quando sono “caduto nella rete” di Neapolitan Republic, centrifuga di cultura, arte e musica», racconta  Iabo, artista e designer nato a Napoli, che espone i propri lavori in Italia e all’estero. Realizzato su una delle pareti della Terrazza NeapolitanTrips Hostel and Bar, spazio creativo aperto alla città e crocevia di turisti provenienti da ogni Paese, il progetto vede per la prima volta insieme tre realtà della Napoli più dinamica, creativa e contemporanea: Neapolitan Republic, «un nuovo modo di pensare alla napoletanità, per fare contro informazione, raccontare Napoli oltre i soliti cliché - spiega Dante Faletto - costruendo uno storytelling della città inedito e contemporaneo attraverso l’occhio degli artisti. Da sempre la sede di via San Biagio dei Librai 35 fa scouting di scultori, pittori, grafici creativi, architetti da tutto il mondo che comunicano la loro idea di Napoli»; NeapolitanTrips, esempio di ricettività turistica unico nel suo genere. Una sorta di villaggio turistico urbano nel centro di Napoli, «dove coesistono un hotel, un bed&breakfast e un ostello - dice Luca Sola - con un bar accessibile a tutti, anche a chi non pernotta in struttura. Un vero e proprio polo di accoglienza adatto a ogni tipo di viaggiatore e ogni esigenza di viaggio. Abbiamo sposato un progetto: portare avanti la napoletanità e questo lavoro di Iabo è un momento di arte realmente condivisa. Speriamo che Napoli continui ad essere un punto riferimento di innovazione in tutte le sue sfaccettature»; infine KBirr, la prima birra fatta a Napoli con metodo artigianale, non filtrata e non pastorizzata, che celebra la napoletanità tra icone new pop, rimandi e progetti di comunicazione.
 

Nata da un’idea dell’imprenditore Fabio Ditto, leader in Campania per la distribuzione di birre con la società Loco for drink, Kbirr ha cinque etichette in produzione: Natavota, Jattura, Paliat, Cuore di Napoli e l’ultima nata Natavota Red, che nel nome e nell’immagine evocano icone e usanze tipicamente partenopee. «Volevamo creare ricchezza sul territorio col nostro prodotto. sottolinea Ditto - Noi sponsorizziamo l’arte e, come dico sempre, la bellezza ci salverà». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino