Cinque giorni fa era stato ferito nel cuore del centro storico di Napoli, a due passi dal Duomo. Non era la prima volta che qualcuno tentava di uccidere Alessandro Riccio, che a...
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Il 21 novembre era scampato alla morte nel corso di un raid messo a segno in via Tribunali. Nelle indagini sul misterioso agguato di venerdì scorso ieri è arrivata una svolta inattesa: nei confronti di Riccio è stato emesso un decreto di fermo. Dall'ospedale, dove era stato ricoverato per la frattura del bacino causata da un proiettile calibro 9 sparatogli in pieno giorno in una strada vicina al largo Donnaregina, Riccio è così finito in carcere.
I pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Napoli Francesco De Falco e Henry John Woodcock gli contestano i reati di detenzione e porto abusivo di arma e ricettazione. Questo significa che il pomeriggio del 27 marzo il 24enne impugnava una pistola, la stessa che i carabinieri del nucleo investigativo scoprirono sotto il telaio di una macchina parcheggiata a pochi passi da dove era avvenuta la sparatoria. E proprio le indagini dei carabinieri del comando provinciale di Napoli diretto dal generale Antonio De Vita hanno consentito di ricostruire la dinamica dei fatti.
Siamo nella zona di Forcella, oggi teatro di un nuovo scontro tra fazioni camorristiche rivali che si stanno contendendo il controllo dei traffici illeciti, a cominciare dallo spaccio di droga e dal racket.
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Il Mattino