Napoli. Rispose ai killer a colpi di pistola, scovato in ospedale

Napoli. Rispose ai killer a colpi di pistola, scovato in ospedale
Cinque giorni fa era stato ferito nel cuore del centro storico di Napoli, a due passi dal Duomo. Non era la prima volta che qualcuno tentava di uccidere Alessandro Riccio, che a...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Cinque giorni fa era stato ferito nel cuore del centro storico di Napoli, a due passi dal Duomo. Non era la prima volta che qualcuno tentava di uccidere Alessandro Riccio, che a soli 24 anni è già considerato un elemento di spicco nel nuovo panorama criminale popolato dai nuovi boss di Forcella.




Il 21 novembre era scampato alla morte nel corso di un raid messo a segno in via Tribunali. Nelle indagini sul misterioso agguato di venerdì scorso ieri è arrivata una svolta inattesa: nei confronti di Riccio è stato emesso un decreto di fermo. Dall'ospedale, dove era stato ricoverato per la frattura del bacino causata da un proiettile calibro 9 sparatogli in pieno giorno in una strada vicina al largo Donnaregina, Riccio è così finito in carcere.



I pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Napoli Francesco De Falco e Henry John Woodcock gli contestano i reati di detenzione e porto abusivo di arma e ricettazione. Questo significa che il pomeriggio del 27 marzo il 24enne impugnava una pistola, la stessa che i carabinieri del nucleo investigativo scoprirono sotto il telaio di una macchina parcheggiata a pochi passi da dove era avvenuta la sparatoria. E proprio le indagini dei carabinieri del comando provinciale di Napoli diretto dal generale Antonio De Vita hanno consentito di ricostruire la dinamica dei fatti.



Siamo nella zona di Forcella, oggi teatro di un nuovo scontro tra fazioni camorristiche rivali che si stanno contendendo il controllo dei traffici illeciti, a cominciare dallo spaccio di droga e dal racket. Qui da più di un anno si susseguono raid, agguati, ferimenti e anche omicidi che alimentano una spirale di sangue e impongono ai residenti una sorta di coprifuoco. Uscire di casa dopo il tramonto, tra i vicoli di quello che fu il regno di Luigi Giuliano (oggi collaboratore di giustizia) è oggi rischiosissimo. Ma oggi nell'area dei Decumani si spara anche alla luce del sole. Riccio è stato ferito alle cinque del pomeriggio in una zona come sempre molto trafficata.




CONTINUA A LEGGERE SUL MATTINO DIGITAL Leggi l'articolo completo su
Il Mattino