Napoli, al palo i lavori della scuola antisismica a Chiaiano: «Potrebbe essere il fiore all'occhiello di questo territorio»

Napoli, al palo i lavori della scuola antisismica a Chiaiano: «Potrebbe essere il fiore all'occhiello di questo territorio»
Lo “scheletro” di una delle più grandi scuole della città e forse tra le più antisismiche d’Italia, giace abbandonato in via Vicinale...

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Lo “scheletro” di una delle più grandi scuole della città e forse tra le più antisismiche d’Italia, giace abbandonato in via Vicinale Rotondella a Chiaiano. L’edificio che si estende complessivamente per 1.436mq e su una superficie di 3.500, risulta completo all’80% dal Dicembre del 2010, quando – a causa del mancato parere di competenza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali” – furono interrotti i lavori. «Questa struttura è costruita con materiali ecocompatibili ed è antisismica» commenta il consigliere dell’ VIII Municipalità Salvatore Passaro. «Potrebbe ospitare un numero pari a 270 utenti tra bambini delle scuole materne, elementari e medie. Ormai a causa di un mancato parere da parte del Ministero non riusciamo più ad andare avanti con i lavori, costringendo di fatto decine di famiglie a ricorrere ad edifici di istruzione privata».

 
Nel territorio compreso tra Marano e Chiaiano infatti, questa sarebbe una delle poche scuole di competenza comunale ad avere ampi spazi per attività diversificate ed a tempo pieno. Proprio per questa ed altre ragioni, come la sua ubicazione, è stata giudicata di interesse di interesse pubblico, da una delibera comunale del 2015 che l’ha definita nello specifico: “una scuola comunale che comporterebbe un miglioramento ed un recupero dell’area circostante allo stato completamente abbandonato”. Tutto questo però – a quanto pare – non è stato utile al suo completamento. «Adesso siamo ancora fermi dopo otto anni” continua Passaro, “e non sappiamo quando e se potremo proseguire con i lavori. E’ tutto a norma e tutto pronto per essere completato, dall’impianto elettrico a quello di riscaldamento. Chiediamo solo che il sindaco faccia la sua parte e si faccia interlocutore con i Ministero affinché i bambini di questo quartiere non siano più di “serie B”». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino