Le buche disegnano sul ventre di Napoli un osceno percorso di guerra: il manto stradale, questo sconosciuto, continua a presentare il conto all’ignavia di chi dovrebbe...
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In una città normale, la manutenzione delle strade dovrebbe essere il minimo sindacale. E invece è un privilegio che non ci spetta, perché come al solito mancano uomini, mezzi e quattrini, e la colpa è sempre degli altri, o delle gare al ribasso, o della «clamorosa e imprevista ondata di maltempo», o del destino cinico e baro. Intanto, dal bilancio del Comune, scompare oltre mezzo milione di euro destinato alle squadre di pronto intervento (Pis), quelle che dovrebbero intervenire su segnalazione dei dissesti. Ora le squadrette arretrano e avanza il software. La verità è che sul fronte della manutenzione stradale siamo all’anno zero: ci sono buche dalle quali tracimano prati fioriti. Prevenire è meglio che curare, d’accordo. Ma anche curare - cominciando a riparare le buche esistenti, per esempio - non sarebbe male. Magari facendolo sul serio, senza rattoppi che si rivelano, il più delle volte, una presa per i fondelli. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino