Napoli, l'addio di De Fusco: «Il Mercadante pronto per il podio dei migliori teatri»

Napoli, l'addio di De Fusco: «Il Mercadante pronto per il podio dei migliori teatri»
È boom di spettatori e il bilancio più ricco di un milione, in totale, negli ultimi 8 anni, con un incremento di 130mila euro tra il 2018 e il 2019. «I...

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È boom di spettatori e il bilancio più ricco di un milione, in totale, negli ultimi 8 anni, con un incremento di 130mila euro tra il 2018 e il 2019. «I risultati raggiunti vanno al di là delle mie stesse aspettative», fa notare il direttore uscente del Mercadante, Luca de Fusco, a proposito della rassegna estiva «Pompeii theatrum mundi» e della nuova classifica che premia lo Stabile nell'assegnazione dei fondi ai teatri nazionali. «Mi fa piacere lasciare questa eredità», dice.

 
Eccola riassunta in cifre. Quanto agli spettacoli di drammaturgia antica, dal 20 giugno al 13 luglio negli scavi. Quattro titoli, 12mila spettatori. Sold out nove serate su dodici. «E teatro pieno al 98 per cento (anziché il 65 dell'edizione 2018), con un'incidenza significativa del pubblico under 30», sintetizza De Fusco, che aggiunge: «È la dimostrazione che il progetto condiviso con il direttore generale del parco archeologico Massimo Osanna si è rivelato vincente, rafforzato quest'anno dalla più organica collaborazione di co-produzione con la Fondazione Campania dei Festival - Napoli Teatro Festival Italia».

Poi ci sono i Fus 2019, i contributi che lo Stato dà al Mercadante e agli altri teatri, calcolando la media ponderata di diversi giudizi. «Per qualità artistica, siamo quarti: ex aequo con l'Argentina di Roma. Non più ultimi», sottolinea de Fusco, spiegando che nella graduatoria generale, che tiene conto anche di altri fattori, lo Stabile ora si colloca in sesta posizione. Tra il 2018 e il 2019, il fondo passa così da 1,301 a 1,431 milioni. «L'incremento è del 10 per cento, il più alto possibile, 130mila euro, , di questo siamo riconoscenti al Mibac», spiega il regista-manager che loda il suo staff, uno dei punti di forza: «Facciamo in 40 quello che altri fanno in 70. Un sistema competitivo è positivo, ha il difetto, tuttavia, di spingere tutte le macchine al massimo di giri. Inoltre, per ottenere le risorse, le regole sono ferree, ma il ministero copre soltanto un decimo del bilancio generale per le attività, a differenza di quanto accade in Francia», la stoccata.


Un merito, dunque, è riconosciuto alla Regione, che ha investito con Caldoro prima e con De Luca poi, oggi l'importo è di 2,5 milioni all'anno. «Con un'ulteriore iniezione di risorse da parte dei soci, il Mercadante può salire sul podio: un'ipotesi di pura fantascienza 8 anni fa, quando mi sono insediato», rilancia De Fusco, ricordando che in cima c'è lo Stabile di Torino e, al secondo posto, Genova che si accinge a selezionare il prossimo direttore con un bando. Alla selezione vuole partecipare anche de Fusco, qui costretto a lasciare l'incarico a fine anno («Non penso di ritirarmi a vita privata e spero di continuare a dirigere un altro teatro o ente»). A Napoli gli subentra Roberto Andò. «Persona perbene e uomo di cultura, dai modi civili e urbani, è l'ultimo con cui avere un atteggiamento polemico: l'ho sentito via messaggio e presto lo incontrerò per condividere i progetti per la stagione 2020». E, per la prossima kermesse negli scavi di Pompei, sempre a guida De Fusco, è in corso una trattativa per un'opera dalla regia russa. Un ricorso per restare? «Non è all'ordine del giorno, penso piuttosto a finire bene il mio mandato e a guardarmi intorno», conclude. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino