GIUGLIANO. Un cappellino con un foro di proiettile, la patente di guida e tracce di materia cerebrale. Tutti gli indizi portano a un possibile omicidio: Michele Di Biase, detto...
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Probabile vittima di lupara bianca. La polizia la scorsa notte ha trovato, nella zona del Vasto, l'auto del fratello con fori di proiettile e tracce di sangue. Dopo un'attenta ricerca è stato ritrovato il documento per strada. Di Paparella nessuna traccia.
L’auto, intestata al fratello di Di Biase, per gli agenti del Commissariato di polizia di Giugliano diretti dal primo dirigente Pasquale Trocino, è utilizzata dal 57enne, che finora sembra scomparso nel nulla. Il ritrovamento della stessa nella zona del Vasto, area controllata dai Contini, la dice lunga.
I Mallardo e i Contini sono alleati in virtù del fatto che i boss Francesco Mallardo e Patrizio Bosti hanno sposato due delle quattro sorelle Aieta e quindi sono cognati. Imparentati con loro anche Gennaro Licciardi e Edoardo Contini che hanno sposato le altre due dando vita, così, all’Alleanza di Secondigliano.
Un patto di sangue, un cartello criminale che ad oggi è uno dei più forti della Campania, anche più dei Casalesi. Se realmente fosse successo qualcosa, allora, si tratterebbe di un regolamento interno, probabilmente scaturito da qualche sgarro, qualche ‘alzata di testa’ rispetto a chi comanda.
Il ritrovamento dell’auto proprio nei vicoli del Vasto, di certo, è la firma di chi ha voluto far sapere chi è stato a sparare, a premere il grilletto. Tutte supposizioni che al momento non trovano, però, riscontri. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino