«L'Europa dei popoli e della giustizia sociale non è quella messa in scena, con una potente grancassa mediatica, lunedì 22 agosto tra la portaerei...
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Secondo de Magistris, l'Europa costruita fino a oggi è «disumana» ed è «senza politica estera e assente in politica di sicurezza». «Il presidente Renzi - prosegue de Magistris - avrebbe fatto bene ad evitare di scomodare Altiero Spinelli che - dice - nel suo manifesto proponeva un'Europa unita nelle diversità e non mi sembra - aggiunge - che la politica dell'attuale Europa miri a questo».
De Magistris parla di un'Europa «dei governi» a cui «dal basso» si sta lavorando per costruire un'alternativa che è «concreta possibilità» e si fonda sulla volontà di «costruire comunità orizzontali e non verticali, di realizzare luoghi in cui le moltitudini discutono e decidono, in alternativa - sottolinea il sindaco - ai pochi oligarchi che sono il prodotto delle stanze chiuse, dei centri di potere neo-liberisti». De Magistris indica come «pilastri» della ricostruzione dell'Europa la cultura, la consapevolezza che «la differenza è una ricchezza e non un pericolo» e le persone «non percepite come numeri suscettibili di calcolo economico».
L'Europa a cui guarda de Magistris è una comunità in cui «contano le persone e non le accumulazioni di denaro», in cui la natura è «sorgente di vita e non oggetto da stuprare», in cui si «recuperano i valori della vita quali uguaglianza, giustizia, dignità, onestà, rispetto, amore». Un'Europa che guardi ai «bisogni reali e non ai fabbisogni dei potenti», che «non sperperi denaro pubblico per gigantesche opere pubbliche inutili», e che invece dia «un tetto dignitoso a tutti gli abitanti delle nostre comunità e acqua e cibo per tutti».
Tra le azioni da mettere in campo, il sindaco di Napoli indica «il profitto di comunità» attraverso cui affidare e mettere a reddito sociale i luoghi da valorizzare; la necessità di «mettere in sicurezza i territori»; di puntare sulle «nostre bellezze, la nostra storia, la nostra creatività, la nostra umanità per produrre ricchezza».
«L'Europa - conclude de Magistris - non la potranno costruire coloro che la stanno annientando, ma chi pratica la giustizia sociale, l'uguaglianza e l'amore per gli esseri viventi e per la natura. All'Europa degli oligarchi arroganti sostituiamo l'Europa dei popoli». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino