Napoli, la maxi evasione della Tari: un cittadino su due non la paga

Napoli, la maxi evasione della Tari: un cittadino su due non la paga
I Comuni del Sud non riescono a riscuotere la Tari. C'è un divario enorme tra gli introiti incassati e quelli ipotetici riportati nei bilanci di previsione degli enti....

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I Comuni del Sud non riescono a riscuotere la Tari. C'è un divario enorme tra gli introiti incassati e quelli ipotetici riportati nei bilanci di previsione degli enti. Ad accendere i riflettori sul fenomeno è stata la commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, con un apposito focus (relatrici Miriam Cominelli e Paola Nugnes). I due anni presi come riferimento sono il 2014 e il 2015, dove si evince come la problematica di riscossione sia tutta una questione meridionale.

 
Spulciando le tabelle di riferimento, salta subito all'occhio come i Comuni capoluogo del Sud siano quelli in sofferenza sul tema della riscossione. Basti pensare che nel 2014 il Comune di Napoli è riuscito ad introitare 119 milioni di euro, rispetto ai 233 milioni previsti in bilancio. In pratica con un ammanco di risorse del 48%. Quasi la media di un cittadino su due. Ed è l'ente messo peggio. A Roma per esempio lo scarto è del 12%, Campobasso 26%, Bari 28%, Potenza 21%, Catanzaro 24%, Palermo 44%. Quest'ultimo è l'unico che si avvicina in qualce modo al capoluogo campano. In Campania non se la passano meglio gli altri capoluoghi: Avellino 39%, Benevento 37%, Caserta 41% e Salerno 36%. In altre regioni è da segnalare il 56% di mancato incasso a Nuoro, in Sardegna, e il 49% di Vibo Valentia, in Calabria. Nel 2015 ci sono Comuni riescono a fare addirittura peggio, vedi Napoli. Palazzo San Giacomo è arrivato a non riscuotere 86 milioni di euro, rispetto ai 228 apposti nel bilancio di previsione, con un mancato incasso record del 62%. In controtendenza rispetto a Comuni dove il trend è in sostanza stabile. Se si legge il dato nazionale, suddiviso per aree geografiche, viene fuori come al Nord, nel 2014, rispetto ad un miliardo e trecentomilioni di euro di entrate certificate (quelle previste erano di un miliardo e cinquecentomilioni), soltanto 233 milioni euro rimangano fuori dalle casse dei Municipi. Al centro Italia, invece, i milioni non riscossi sono 184, mentre al Sud il dato lievita arrivando a toccare 417 milioni di euro. Nel 2015 resta stabile il Nord, come il Centro, in leggero aumento i mancati introiti al Sud, che arrivano a toccare quota 488 milioni. Come viene sottolineato anche dalla stessa commissione parlamentare «è di tutta evidenza come le maggiori difficoltà ad incamerare il tributo siano relegate soprattutto nei comuni capoluogo del Sud: nel 2014, infatti, più di 400 milioni di euro risultano non riscossi, mentre, per il 2015, la somma sale quasi a 500 milioni».


La commissione ha poi posto l'accento su una possibile relazione tra le entrate in materia di Tari e i livelli di raccolta differenziata. Sono stati esaminati in maniera comparata, i valori tariffari per abitante e le quantità di raccolta differenziata pro capite dei comuni capoluogo di provincia, evidenziandone la variazione percentuale intervenute nel biennio 2014/2015. L'indicazione che viene fuori restituisce un dato chiaro, ovvero che al diminuire della tariffa per abitante, passata da 170,56 a 166,02 (diminuzione pari al 2,66 per cento), i livelli di raccolta differenziata siano invece aumentati del 6,79 per cento. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino