Napoli, medaglia della città e targa ​ad Anna, la bimba che aiuta gli ultimi

Napoli, medaglia della città e targa ad Anna, la bimba che aiuta gli ultimi
Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha consegnato ad Anna Balbi, bambina 12enne di San Giovanni a Teduccio, insignita dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del...

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Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha consegnato ad Anna Balbi, bambina 12enne di San Giovanni a Teduccio, insignita dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del titolo di 'Alfiere della Repubblica', la medaglia della città e una targa per esprimere «profonda gratitudine, orgoglio e ammirazione per le sue attività di impegno sociale, volontariato e solidarietà svolte con intensa passione civile al servizio della nostra comunità e del nostro territorio».


«Oggi - ha detto de Magistris - consegno questa targa ad Anna non solo per il suo impegno civile ma quale interprete della stragrande maggioranza dei bambini napoletani. Con il suo messaggio, Anna ci fa comprendere che bisogna stare dalla parte dei più deboli, delle persone più in difficoltà e di bambini come lei a Napoli ce ne sono tanti altri che decidono di non essere bulli e delinquenti ma di diventare combattenti per la giustizia». «Siete in un età - ha affermato, rivolgendosi agli alunni - in cui dovete scegliere se essere dalla parte del bene o del male e vi auguro di essere persone libere che nessuno potrà comprare». Alla cerimonia che si è svolta nella scuola 'Giotto-Montì nel quartiere dell'area orientale della città dove Anna frequenta la classe 'II À, hanno partecipato anche l'assessore all'Educazione, Annamaria Palmieri, i vertici della scuola, le insegnanti e la signora Teresa, mamma di Anna.

«Ci sono tanti ragazzi come me e con me che fanno queste attività - ha spiegato Anna - e questo quartiere sta crescendo e rinascendo solare e splendido». E parlando con il sindaco, gli esponenti del corpo docente hanno sottolineato che «nonostante le tante difficoltà date da un ambiente difficile, tra i ragazzi non c'è discriminazione e lavoriamo il più possibile per essere con i genitori un'unica grande famiglia per sostenere e accompagnare i ragazzi». 
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Il Mattino