Napoli, poliziotti morti per inseguire i ladri: memorial in onore di Apicella e Vivenzio

«Chi subisce un lutto come il nostro affronta un dolore più grande della perdita. Ovvero la paura che la persona amata possa essere...

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«Chi subisce un lutto come il nostro affronta un dolore più grande della perdita. Ovvero la paura che la persona amata possa essere dimenticata. Iniziative come queste aiutano a sopportare e alleggerire il macigno sul cuore». A parlare è Giuliana Ghidotti, moglie di Pasquale Apicella, il poliziotto che ha avuto un incidente stradale, mentre inseguiva una banda di ladri, ed è morto.

Lui è uno dei due agenti sono ricordati nel memorial Pasquale Apicella- Giovanni Vivenzio: presentato nella Sala dei Baroni a Napoli, il torneo amatoriale di calcio a 8, a scopo benefico, coinvolgerà per tre mesi 400 colleghi della questura e dei commissariati di Napoli e provincia. 

Per Pasquale Apicella, agente scelto della Polizia di Stato, a 37 anni, nell’aprile del 2020, fu fatale il tentativo di sventare, a bordo di una volante, un furto al bancomat della Banca Crédit Agricole di Napoli in via Abate Minichini. Un anno più tardi, un altro incidente stradale, durante un inseguimento in moto nel quartiere di Chiaia, costò la vita al sovrintendente capo Giovanni Vivenzio, 54enne. «L’unica cosa che consola, per così dire, me e le mie figlie è che è morto per quello che gli piaceva - racconta commossa Ketty Tagliaferri, la moglie -. La polizia era il suo grande amore. Con questa manifestazione, ricordare lui e Apicella è il minimo per dare un esempio positivo ai ragazzi». All'insegna della legalità. «Purtroppo - sostiene Ketty - accade pure che, un giorno dopo la cattura, i criminali siano di nuovo per strada.  Fin quando non cambieranno le leggi, questi ragazzi perderanno la vita senza avere un riscontro». Ma proprio Giuliana, la moglie di Apicella, oggi indossa la divisa della Polizia di Stato: nel 2020 ha seguito un corso riservato ai familiari delle vittime del dovere allla Scuola Allievi di Caserta. «Per me questa divisa - racconta -, significa portare avanti la missione di mio marito. È come se lo portassi ogni giorno sulla mia pelle. Lo sento vicino».

Il regolamento del torneo è stato approvato dall’ente di promozione sportiva Aics Napoli-Campania e prevede il coinvolgimento di 24 squadre suddivise in sei giorni differenti, al via dal 7 marzo al 15 maggio nel complesso sportivo “Kennedy” di Napoli. Il ricordo di Pasquale e Giovanni unisce passione per il calcio e solidarietà: ogni squadra partecipante, infatti, collaborerà alla raccolta di fondi in favore del Centro educativo diocesano Regina Pacis, fondazione che svolge per attività finalizzate all’inclusione sociale.

«Oggi siamo qui per ricordare chi purtroppo ci ha messo la pelle per fare il suo lavoro. - spiega l’organizzatore dell’evento, Massimiliano Fenza -. Per noi appartenenti alla Polizia di Stato, quando perdiamo un collega, perdiamo un fratello». Ad organizzare l'iniziativa anche un altro poliziotto del commissariato Dante, Antonio L’Astorina.  «La cosa che più ci rende fieri è che parteciperanno tutti poliziotti della questura di Napoli e che non hanno esitato per un solo attimo, ad aderire», aggunge.

Pronti a sostenere l'iniziativa anche l'assessore allo Sport Emanuela Ferrante, la presidente del Consiglio Comunale di Napoli Enza Amato, il questore di Napoli Alessandro Giuliani, presenti alla conferenza mattutina. Con l'assessore alla Polizia Municipale Antonio De Iesu, che conclude: «Essere qui, oggi significa ricordare e commemorare questi due agenti che nell’espletamento dei servizi di controllo del territorio hanno donato la vita. Io non parlerei di eroi o martiri, non parlo di buoni poliziotti, ma ottimi poliziotti che nell'esercizio del dovere non si sono tirati indietro. Consapevoli dei rischi a cui andavano incontro, purtroppo sono caduti in servizio».

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Il Mattino