Napoli, l'ex mercato ittico diventa centro per arte e musica: accordo con il teatro Mercadante

L'intervento generale prevede la realizzazione di un nuovo parco urbano di 30mila metri quadrati in via Vespucci

L'ex mercato ittico di piazza Duca degli Abruzzi
L'ex mercato ittico cambia volto. Dai banchetti di astici e mazzancolle a balletti, musica e opere d'arte. L'edificio che ha ospitato il mercato ittico per oltre...

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L'ex mercato ittico cambia volto. Dai banchetti di astici e mazzancolle a balletti, musica e opere d'arte. L'edificio che ha ospitato il mercato ittico per oltre settant'anni in piazza Duca degli Abruzzi, è pronto a rifarsi il look. Diventerà il terzo polo del Mercadante, teatro Stabile di Napoli insieme al San Ferdinando. Ad annunciarlo è stato ieri il sindaco Gaetano Manfredi, che detiene la delega alla Cultura, durante la presentazione del doppio Accordo quadro, dal valore totale di un miliardo di euro, nel quale rientrano oltre 60 opere da realizzare, tra cui il restyling dell'ex mercato ittico. Con la cessazione delle attività si è andati verso un lento degrado dell'edificio. La parte esterna, oggi, ospita decine di senza fissa dimora. Il Comune negli ultimi anni ha più volte dichiarato la propria volontà di riqualificare l'area. Ma l'accelerata decisiva è arrivata con la volontà dell'attuale primo cittadino di creare un centro per le arti figurative. Una vera e propria propaggine del Mercadante. «Stiamo collaborando con il teatro per definire bene la destinazione d'uso - ha spiegato Manfredi -. La gestione della parte artistica spetterà al Mercadante». «Sarà un teatro con una visione moderna - ha rimarcato l'ex rettore -, non soltanto dunque una proposta classica, ma ci saranno filoni diversi che guardano ad aspetti multi-performativi. Lavoriamo su questa idea». 

È stato «recuperato» anche il finanziamento di dieci milioni di euro e già è stato prodotto uno studio di fattibilità. Adesso bisognerà affidare la gara e partire con i lavori. L'ex mercato ittico è costituito da una grande hall con una struttura in vetro cemento e grandi aperture per garantire l'illuminazione naturale. L'interno è composto da un'ampia sala coperta da una volta a tutto sesto e circondata da diversi locali. Un piano sotterraneo era costituito da celle frigorifere e depositi. L'ingresso del pubblico avverrà attraverso la grande scalinata posta a nord. Ci sono dunque tutti i presupposti per creare una struttura simile a quelle che sorgono in tante altre città italiane. Basti pensare all'esempio di Milano, dove al posto di una vecchia segheria, fabbrica del primo dopo guerra, per sette anni è sorto un bistrot «à la page». L'idea è quella di trasformare una scatola vuota in un contenitore culturale e creativo, che possa ospitare iniziative musicali, teatrali e vernissage. Chiaramente il rilancio della struttura è per forza di cose legato a doppio filo con il progetto di rilancio del parco della Marinella, nel quale sono in corso le bonifiche dei terreni che dovrebbero terminare nel 2023. Si stanno attualmente classificando i rifiuti che sono stati trovati nel parco, dove una volta sorgeva una baraccopoli Rom. Le attività di prelievo, trasporto e conferimento presso impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti sono iniziate quest'estate e aggiudicate proprio mediante un Accordo quadro. 

L'intervento generale, da 5 milioni di euro (nell'ambito del Patto per Napoli), prevede la realizzazione di un nuovo parco urbano di circa 30mila metri quadrati in via Vespucci. Durante le opere di bonifica come ha ricordato ieri il sindaco si sono verificati diversi stop-and-go a causa di ritrovamenti di rifiuti speciali abbandonati da tempo. Difatti, per le ulteriori attività di caratterizzazione e smaltimento dei rifiuti rinvenuti nel corso dei lavori nel 2021, sono state appostate ulteriori risorse per un milione e mezzo di euro. All'interno del parco sorgerà poi un fabbricato di ristoro, posto all'intersezione tra via Amerigo Vespucci e via della Marinella e si procederà inoltre al completamento dei muri di delimitazione con relative opere in ferro e rivestimenti in pietra lavica. Terminate le bonifiche saranno necessari ulteriori sei mesi per il completamento dei lavori. 

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Il Mattino