Napoli, il mercato nero dei ricambi: un'unica regia dietro i furti di auto su ordinazione

Napoli, il mercato nero dei ricambi: un'unica regia dietro i furti di auto su ordinazione
Batterie e pezzi di automobili rubati su ordinazione, che vengono rivenduti in officine compiacenti. È l'ipotesi degli investigatori per l'escalation di furti che...

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Batterie e pezzi di automobili rubati su ordinazione, che vengono rivenduti in officine compiacenti. È l'ipotesi degli investigatori per l'escalation di furti che nell'area flegrea e dietro cui, a questo punto, ci sarebbe un'unica regia. Il bottino di una delle notti di caccia è stato recuperato nella notte tra lunedì e martedì dagli agenti del commissariato Bagnoli, agli ordini del primo dirigente Raffaele Pelliccia. Era nel furgone guidato da una coppia intercettata a Pianura. Marito e moglie, P. D. e A. I., lui 33 anni e lei 37, del Rione Traiano, sono stati denunciati a piede libero per ricettazione: nel loro Fiat Doblò grigio i poliziotti hanno trovato 15 batterie da automobile, 9 alternatori, 5 motorini di avviamento e un collettore per marmitta; la donna aveva addosso, ben nascosti, 550 euro di cui non ha saputo spiegare la provenienza. La refurtiva è stata sequestrata e sono in corso accertamenti per risalire alla provenienza.

 

I servizi di controllo, mirati, erano stati predisposti dopo l'intervento della Municipalità, che si era fatta portavoce di molti cittadini che non si erano rivolti alle forze dell'ordine: si era così compreso che il fenomeno non si limitava agli sporadici casi che erano stati denunciati e che, in realtà, gli episodi erano molti di più. Le indagini sul territorio hanno fatto il resto, fino a concentrare i sospetti su quel furgone che era stato notato aggirarsi nel quartiere. Un ritrovamento analogo c'era stato agli inizi di dicembre e nei guai, sempre denunciati a piede libero per ricettazione, ci erano finiti A. R. e G. R., entrambi pregiudicati, residenti a Bagnoli il primo e a Fuorigrotta il secondo; si sta verificando l'esistenza di eventuali collegamenti tra i quattro denunciati. Intanto, su questo gli investigatori non hanno dubbi, dietro i numerosi furti ci sarebbe un unico gruppo. I ladri non colpirebbero a caso ma agirebbero proprio su ordinazione, cercando di volta in volta l'automobile giusta da saccheggiare. Sarebbero partiti da Bagnoli per poi allargarsi a Fuorigrotta, Pianura, Soccavo e al Rione Traiano. Le batterie in buono stato verrebbero rivendute ad alcune officine per una decina di euro, mentre quelle vecchie verrebbero spedite a una ditta fuori regione che si occupa dello smaltimento per recuperare i metalli all'interno. Ultimamente, oltre alle batterie, nelle mire dei ladri sono finiti anche i motorini di avviamento e persino i collettori delle marmitte catalitiche, prezzo circa mille euro, che vengono segati per essere rivenduti per un centinaio di euro. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino