Alla Sanità tutto è possibile. Storie ed esperienze di riscatto si moltiplicano grazie all’iniziativa di realtà associative e imprese sociali che stanno...
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Lo sa molto bene la gente del quartiere che, di fatto, chiede a gran voce di poter fare la prima esperienza di progettazione partecipata a Napoli. E lo ha fatto ancor prima che i lavori abbiano inizio. Esponenti della Fondazione San Gennaro, della Cooperativa “La Paranza”, della Cooperativa Sociale “Il Grillo Parlante” e di molte altre realtà associative del quartiere, insieme a tanti altri abitanti, hanno raccolto con entusiasmo l'opportunità che gli è stata offerta da uno dei concorrenti al concorso, contribuendo ad elaborare una delle proposte in gara. Di questo processo è stato attore anche don Antonio Loffredo.
«Le cose più belle di questo quartiere – afferma Loffredo – sono le cose partecipate. Penso alle panchine in legno che abbiamo realizzato in piazza, sono state pensate insieme ai ragazzi del quartiere e ora tutti le percepiscono come proprie, nessuno si permette di vandalizzarle. Questo metodo di lavoro ci fa esultare. Se sarà partecipata, la metro sarà sentita ancor di più come una nuova anima della Sanità, un rione che ha nel sottosuolo un’energia enorme che ora molti stanno imparando a scoprire. Ma non solo la Sanità, è tutta Napoli che ha bisogno di partecipazione per fare le cose, e farle bene». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino