«Gli inceneritori non sono nel contratto di governo» dice il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa a margine di un convegno a Napoli sulla legalità. «A...
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La Campania per lo smaltimento dei rifiuti «non è in emergenza ma stiamo solo in uno stato di sofferenza dovuto ai roghi tossici che conosciamo tutti». Ha continuato Costa, parlando con i giornalisti a margine dei lavori del convegno nazionale sulla sicurezza in corso a Napoli. Una questione «che è diversa dall'emergenza rifiuti, non c'è in questa regione ed abbiamo già pagato troppo per un'emergenza durata 17 anni». La Campania, secondo i dati resi noti da Costa, si assesta al «52% di differenziata ed il trend dice salirà ancora. È tanto, è nella media nazionale ed è di più della media di tutto il Sud Italia. E più differenziata si fa più non servono gli inceneritori».
Se si rinuncia alla differenziata si finisce per buttare a mare «la possibilità di posti di lavoro, di una economia verde e di approvvigionamento a basso costo delle materie prime che l'Italia non ha, rinunciando così al concetto di economia circolare», ha aggiunto ancora Costa non negando che ci sono dei problemi nella filiera di alcuni elementi riciclabili, come il vetro. Non trascurabile la questione che riguarda anche il trattamento dell'umido: «Io sono per il compostaggio di prossimità a determinate condizioni - ha proseguito - il piano della Campania prevede impianti più robusti, con troppi viaggi di rifiuti ma si tratta solo di metodiche di applicazione di una buona differenziata di qualità». Il ministro ha detto che il tema «non è inceneritori sì o no ma che se metto gli inceneritori sto rinunciando al concetto di economia verde». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino