Dalla speranza, al dolore. Nei giorni scorsi gli amici di Tullia Ciotola, inchiodati al telefono e ai social network, hanno seguito costantemente l'evolversi delle condizioni...
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La ragazza, napoletana dei Colli Aminei, era in Romania per un programma Erasmus. Con il suo decesso le vittime del rogo salgono a 39, numero che potrebbe ulteriormente crescere nei prossimi giorni: nel centinaio di persone ricoverate sono diversi i feriti gravi.
Tullia, appena venti anni, studentessa dell'Orientale, è deceduta durante il trasferimento all'ospedale di Rotterdam, in Olanda. Quando la Farnesina ha confermato il decesso si sono spente le speranze di una intera città, virtualmente vicina nei giorni in cui la ragazza, che aveva riportato ustioni nel 90 per cento del corpo, lottava tra la vita e la morte. «Il dolore è sordo, il dolore è muto, - scrive Mariarosaria D. M., una sua amica, su Facebook, - il dolore è sordomuto. Sordo perché ascolta solo se stesso, muto perché non ci sono parole che possano parlarne. Buon viaggio, mio raggio di sole, T.». E, dopo, l'emoticon di un fiore. Dello stesso tenore il messaggio di Francesco C., padre di una ragazza che conosceva Tullia: «Ho il cuore a pezzi, sei stata e sarai sempre una parte di noi, con tutto il nostro cuore ciao, piccola Tullia».
Lucrezia pubblica una foto che le ritrae insieme ad una terza ragazza, amica comune, e ripercorre le esperienze che hanno vissuto insieme. «Quanto vorrei poter ritornare al momento in cui abbiamo scattato questa foto - scrive, - mancherai a tutti noi, ma mancherà soltanto la tua presenza fisica, perché nessuno muore sulla terra finchè vive nel cuore di chi resta».
Oggi alle 12 l'Orientale ha osservato un minuto di silenzio. Esposto uno striscione davanti alla sede universitaria: 'Continueremo a ricordarti com'eri, pensando che ancora sorridi.
Il Mattino