La Madonna col Bambino in una ghirlanda di fiori: inaugurata la mostra a Donnaregina

La Madonna col Bambino in una ghirlanda di fiori: inaugurata la mostra a Donnaregina
Tripudio della bellezza e virtuosismo pittorico. Una piccola tavoletta racconta la storia straordinaria di un profeta della Controriforma. Al secondo piano del Coro delle monache,...

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Tripudio della bellezza e virtuosismo pittorico. Una piccola tavoletta racconta la storia straordinaria di un profeta della Controriforma. Al secondo piano del Coro delle monache, all’interno del Complesso monumentale di Donnaregina, una lezione di storia dell’arte fruibile ai convenuti e al contempo un momento di alta riflessione. Catalizza l’attenzione dei presenti, suscita ammirazione, riscuote non poche curiosità. Dopo il Salvator Mundi di Leonardo ad irradiare spiritualità e interesse è l’opera di Peter Paul Rubens e Jan Brueghel il Vecchio: La Madonna col Bambino in una ghirlanda di fiori (olio su tavola, 1616 – 18). Raffigurazione originale in una cornice ottagonale.


«Una mamma che non trattiene il bambino come suo possesso. Coraggioso invito ad andare avanti a compiere la sua missione per l’intera umanità. Un messaggio attuale rivolto a Napoli a non fermarsi e a procedere insieme», tratteggia così don Adolfo Russo, vicario episcopale per la cultura e Direttore del Museo Diocesano.
 
Ambiziosa quanto suggestiva la proposta lanciata dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, all’inaugurazione della mostra che sarà visitabile fino al 30 aprile 2018.«Cercheremo di dare vita alla via dei musei. Stiamo lavorando per valorizzare tutta via Duomo: su 200 metri di strada abbiamo una concentrazione di musei pubblici e privati di straordinaria bellezza. Questo deve diventare un polo di attrazione culturale e turistica per la città di Napoli». Si punta fortemente sulla cultura, quale motore di sviluppo e di rilancio. «Proponiamo eventi di grande qualità ed eccellenza. Collochiamo la proposta culturale su target elevati come la mostra di Rubens».


Esposta per la prima volta a Napoli l'opera nata dall’ingegno dei due maestri fiamminghi. Merito di tale iniziativa da ascrivere alla volontà del Cardinale Crescenzio Sepe, considerato il profondo legame filiale e la grande devozione dei napoletani nei confronti della Madonna. «Capolavoro di portata mondiale. Il museo vuole contribuire a dare risalto alla bellezza e alla grandezza che vanno al di là del tempo. Quella bellezza che provoca, guarisce dal male di vivere e che salva. Uno spazio per l’anima», ha sottolineato l’Arcivescovo metropolita, riconfermato da Papa Francesco alla guida della Diocesi di Napoli «per almeno altri due anni». Il curatore Nicola Barbatelli ha illustrato la nascita e la storia del dipinto, l’esperienza collaborativa tra il Cardinale Borromeo e Brueghel e il proliferare di questo filone iconigrafico. «In epoche tempestose l’arte si riscopre chiave della bellezza, capace di innalzare il livello della battaglia delle idee e dei valori. In primo piano la donna regina, fragile creatura generatrice di Dio. Avvenimento di grandissima importanza, la mostra mira a dare slancio e vitalità alla nostra città», l’intervento dell’assessore alla cultura e al turismo del Comune di Napoli, Nino Daniele. La bellezza via maestra per salvare Napoli. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino