Piazza Plebiscito, «sfrattata» la mostra anticlan. Città divisa

Piazza Plebiscito, «sfrattata» la mostra anticlan. Città divisa
Eppure quel titolo apparso sulla facciata di Palazzo Reale dallo scorso aprile, da ieri, sembra essere stato quasi nefasto: «Noninvano». ...

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Eppure quel titolo apparso sulla facciata di Palazzo Reale dallo scorso aprile, da ieri, sembra essere stato quasi nefasto: «Noninvano».








Si chiama così la mostra promossa dalla Fondazione Polis della Regione Campania per ricordare 106 delle 335 vittime innocenti della criminalità, che la Soprintendenza ha sfrattato dal luogo simbolo di piazza Plebiscito. Un fulmine a ciel sereno che nessuno si aspettava. Nè dai vertici della Fondazione presieduta da Paolo Siani, fratello di Giancarlo, cronista del Mattino ucciso dalla camorra il 23 settembre 1985.



Nè i tanti cittadini e turisti che, per oltre due mesi, si sono soffermati con lo sguardo su quelle immagini. Da qui l'indignazione che già si sta diffondendo tra il popolo della rete, ma soprattutto tra le associazioni. «In realtà – spiega Paolo Siani, presidente di Polis – la Soprintendenza ci aveva detto che i pannelli sarebbero rimasti per circa due mesi. Ma non c'è mai stato nessun accordo scritto. Quello che ci addolora è che con quelle foto avevamo inaugurato un nuovo modo di fare impegno civile per risvegliare le coscienze e dire ai cittadini "questi sono volti di vittime da non dimenticare".



Ora dove le metteremo? Per adesso sono nei locali della nostra sede, ma non possiamo certo riporle in un cassetto». Tra i 106 volti delle vittime ve ne sono tanti che la maggior parte della gente comune ignora: Simonetta Lamberti, uccisa a Cava dei Tirreni nel 1982 a soli 10 anni da un commando killer che voleva ammazzare il padre, il giudice Alfonso Lamberti e che proprio ieri ha visto confermata la pena di 30 anni per uno dei sicari; Federica Taglialatela, 12 anni, di Ischia, una delle vittime della strage del Rapido 904; Daniele Del Core, 18 anni, ucciso nel 2006 per aver difeso un amico; Gianluca Cimminiello, tatuatore di 31 anni di Casavatore ammazzato per vendetta nel 2010; Gelsomina Verde, barbaramente trucidata nel 2004 durante la faida di Scampia; Matilde Sorrentino, 49 anni, assassinata sull'uscio di casa nel 2004 per aver difeso i bambini di una scuola (tra cui suo figlio) da una banda di pedofili a Torre Annunziata e tanti altri nomi che ancora attendono giustizia e verità.



Il progetto «Noninvano» ha, infatti, lo scopo di sensibilizzare sul tema promosso da Polis, Libera e Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità e fare memoria di quei martiri le cui vite sono state interrotte dalla violenza criminale. Una campagna che esprime il senso della memoria e dell'impegno sociale che caratterizza i familiari delle vittime, quotidianamente attivi nel diffondere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, per testimoniare che i loro cari sono stati uccisi «noninvano».



«Quei volti sono simbolo di vita, non di morte – dice Pasquale Scherillo, referente di Libera Sport e presidente dell'Associazione intitolata al fratello Dario, ucciso per errore nel 2004 a 26 anni a Casavatore – . Tutti sorridenti in queste foto, sono una cicatrice sanguinante della nostra città e Napoli non si deve vergognare di loro, ma si deve dare forza perchè da quei volti nascono realtà e lotte sane contro la camorra. È proprio la condivisione con gente estranea ai fatti, che non sa, che non conosce, che serve a far aprire gli occhi e a cercare di comprendere un mondo apparentemente lontano».



Intanto l'appello di Siani è diretto: «Siamo in contatto con la Reggia di Caserta che dovrebbe esporre le foto su ponteggi liberi. Ma invito le istituzioni locali, in primis il Comune di Napoli, a farsi avanti per dare una casa a questa mostra». Un'idea? «Castel dell'Ovo o i porticati del Plebiscito. La gente ha risposto bene all'iniziativa, abbiamo anche raccolto in una serie di interviste». Un dubbio tuttavia si affaccia sullo sfratto del progetto «Noninvano»: che abbia dovuto far posto al concerto de Il Volo previsto per sabato 4 luglio? Leggi l'articolo completo su
Il Mattino