C'è chi propone di «andare a fare casino sotto la casa del sindaco», chi vuole ricorrere alla Corte europea per i diritti umani , chi lancia l'idea di...
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Proprio nelle stesse ore il vice sindaco, Raffaele del Giudice, l'assessore alle attività produttive, Enrico Panini, e il comandante della Polizia Municipale, il colonnello Ciro Esposito, incontravano, però, il Centro Commerciale Naturale Borgo Dante e Decumani e le attività di Piazza Bellini concordando il varo di un «codice etico». Soluzione insufficiente a parere dei residenti. Il primo a prendere la parola è Gennaro Esposito, consigliere comunale, rappresentante del Comitato per la quiete pubblica napoletana che riunisce i comitati di zona. «Noi non diciamo no alla movida - esordisce - A Chiaia gli esercenti dicono di voler adottare un codice di autoregolamentazione, ma finora, nonostante gli impegni la situazione non ha fatto altro che peggiorare e adesso si pone un problema ordine e sicurezza pubblica. Noi abbiamo inviato diffide alle autorità cittadine e anche una denuncia alla Procura, ma finora non si è mosso niente anche perché i controlli sulle norme già esistenti si sono rivelati inefficaci e quindi vanno rafforzati».
Dunque più multe e più vigilanza chiedono i residenti delle aree della movida. Ma non solo. Il presidente della prima municipalità, Fabio Chiosi, sostiene che l'orario di chiusura andrebbe anticipato dalle quattro alle due, ma dalla platea contestano: «È comunque troppo tardi», grida una esasperata rappresentante di Chiaia. Mentre la leader del centro storico, Manuela Margiotta sottolinea: «Piazza Bellini è piena di spacciatori, servono maggiori controlli» e Nunzio lo Vito di via Benedetto Croce sostiene: «La nostra è una città d'arte, ma i negozi degli artigiani stanno cedendo il posto ai pub, alle birrerie e ai bar». E poi nota: «Ma d'altra parte chi si può permettere di pagare affitti che ormai sono alle stelle?».
E subito Filippo Silvestri di Chiaia chiede maggiori controlli anche da parte delle Fiamme Gialle: il lavoro nero, sospettano in molti, fiorisce. Altro che linfa all'economia. Più controlli, quindi, propone Antonio Attenta, per ottenere almeno il rispetto delle norme esistenti: delle concessioni del suolo pubblico, perché nelle strade più strette è diventato impossibile camminare a piedi; dei limiti di emissione sonora su cui tarare gli impianti ; del divieto di vendere bevande in vetro e dell'obbligo di pulire gli spazi esterni utilizzati. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino