Movida a Napoli, non regge il piano anticaos: si teme la “replica” a San Silvestro

Migliaia di giovani hanno preso d'assalto Chiaia, centro e Vomero

Assalto ai baretti di Chiaia per il brindisi della vigilia
Migliaia di giovani hanno invaso le strade della city per il brunch della vigilia. Prese d’assalto le zone della movida: da Chiaia al centro storico, fino alla collina del...

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Migliaia di giovani hanno invaso le strade della city per il brunch della vigilia. Prese d’assalto le zone della movida: da Chiaia al centro storico, fino alla collina del Vomero. Un mezzo flop l’ordinanza del Comune, che è servita soltanto a mitigare i danni. Un impianto che secondo palazzo San Giacomo «ha retto l’onda d’urto della folla», mentre per i residenti si è trattata della «solita deregulation» e hanno ritenuto quello di tre giorni fa il «peggior 24 dicembre di sempre».

Lo sguardo adesso è rivolto al 31 dicembre, giorno in cui entrerà nuovamente in vigore il provvedimento anti-caos. Nessun correttivo previsto da Palazzo San Giacomo. Si andrà avanti con la stessa ordinanza anche per le “champagnate” del 31: con stop alla vendita da asporto in vetro e lattine dalle 12 alle 20. 

Intorno l’area di baretti di Chiaia una cinta di forze dell’ordine: agenti di polizia, vigili urbani, guardia di finanza e carabinieri sono riusciti a fatica a controllare l’onda anomala di persone in festa. Dalle 12 alle 14, seppur con qualche difficoltà, il passaggio pedonale è stato tutto sommato scorrevole, ma dalle 15 in poi il delirio. A piazzetta Rodinò, a via Cavallerizza e poi a via Bisignano non c’era neanche lo spazio per far cadere uno spillo. Più delle parole valgono le testimonianze fotografiche. Si può vedere come le stesse auto di polizia e carabinieri intorno alle 14,36 siano state inghiottite dalla folla di via Bisignano. Nella stessa strada, all’intersezione con via Alabardieri, si è resa necessaria l’interdizione pedonale dalle 17,35 fino alle 19,30, su ordine del questore – come previsto nell’ordinanza. Il “blocco” applicato il 24 dicembre potrà essere riproposto il 31. Si tenterà di far leva su questo aspetto per non ritrovarsi nell’ultimo giorno dell’anno davanti ad una vigilia-bis. 

I giovani hanno potuto consumare all’esterno dei locali soltanto in contenitori di plastica: difatti è stato vietato a tutti i gestori di «vendere per asporto o somministrare ogni tipo di bevanda in contenitori di vetro e lattine». Lo stesso divieto è valso per i clienti, che hanno potuto consumare in vetro solo ai tavoli dei baretti. Il risultato? La mattina del giorno di Natale strade e fioriere erano completamente invase da bustoni di plastica e contenitori. Piazzetta Rodinò in particolare ha accusato il colpo: sacchi, piatti, bottiglie, bicchieri, cannucce, limoni dei cocktail, una distesa infinita di spazzatura. La zona è stata poi ripulita nel corso della mattinata. «E poi ti risvegli così nel cuore di Napoli, zona baretti. Evidentemente c’è qualcosa che non va - scrive sui social il capo dell’opposizione in Consiglio comunale Catello Maresca, allegando alcune foto -. Non voglio incolpare nessuno, anche perché a Natale siamo tutti più buoni. Ma occorre subito organizzare un sistema condiviso pubblico-privato perché così non va bene. Auguri amari». I commercianti tradizionali delle botteghe del borgo di Chiaia dopo le due del pomeriggio hanno dovuto chiudere i battenti, abbassare le saracinesche ed andarsene. I clienti pur volendo non avrebbero mai potuto raggiungere i negozi.

Una bocciatura tranchant all’ordinanza del Municipio arriva dai banchi della maggioranza. Gennaro Esposito, consigliere comunale del gruppo di diretta emanazione del sindaco Manfredi tuona: «Come ogni anno il brindisi di Natale è stato foriero della solita calca in molti punti della città. Critica la situazione a Chiaia, piazza Bellini, Banchi Nuovi è da ultimo come new entry vico Quercia, sempre nel centro storico. Segno che l’ordinanza comunale si sarebbe dovuta calibrata sulle aree e non sulle strade organizzando anche delle pattuglie mobili. Occorre dire chiaramente che gli assembramenti generano un problema di sicurezza pubblica che dovrebbe essere a cuore innanzitutto a coloro che “brindano” in condizioni che, ove mai dovesse scatenarsi, per un motivo anche banale, un “fuggi-fuggi” generale si farebbe la fine della strage di Seul di Halloween di qualche mese fa, dove persero la vita 160 giovani proprio per la calca». L’avvocato anti-movida incalza: «L’impegno delle istituzioni è risultato insufficiente rispetto alle masse di persone che si sono mosse: è quindi evidente che si devono trovare nuove strategie di prevenzione organizzando anche una campagna di comunicazione sociale per far comprendere il rischio che si corre in queste condizioni. Ora ci aspetta il brindisi del 31 dicembre, si adottino contromisure idonee».
 

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Il Mattino