Napoli, le mura greche di piazza Bellini tornano discarica. E i turisti scattano foto

Napoli, le mura greche di piazza Bellini tornano discarica. E i turisti scattano foto
Un antico malanno della città. Una vecchia abitudine che torna ciclicamente, specie dopo le serate di movida. Tornano a diventare discarica le mura greche di piazza...

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Un antico malanno della città. Una vecchia abitudine che torna ciclicamente, specie dopo le serate di movida. Tornano a diventare discarica le mura greche di piazza Bellini, riempite di bottiglie e di cartacce da incivili che molto probabilmente ignorano la storia della città. La denuncia arriva dal Comitato di Portosalvo, che sottolinea come curiosi e turisti si divertano a scattare fotografie agli antichi resti.

Quelli che continuamente diventano una pattumiera sono un sito che testimonia la costruzione di Neapolis, la città nuova, nel IV secolo a. C. Dopo lo spostamento dalla Palepolis di Pizzofalcone, la città si sviluppò secondo uno schema pseudo-ippodameno proprio in quell'area, difesa da circostanti valloni. 

Le mura comprendevano l’attuale zona universitaria e si estendevano fino all'odierna Forcella. La parte più antica è situata in vico Sopramuro. Esse furono utili alla difesa della città almeno fino all'epoca vicereale; dai Borbone in poi furono progressivamente abbattute. 

Come mai a piazza Bellini si trovano così in basso? Perché il livello stradale della città, nei secoli, si è alzato di almeno dieci metri. I blocchi di tufo, scavati nella collina di Poggioreale e trasportati su assi di legno lungo tutta l'area dell'attuale centro antico, furono poste sotto la pavimentazione della piazza di circa tre metri. Continumanete, grazie ad alcuni volontari, sono state ripulite ma, a quanto pare, non è mai abbastanza. 

 

 

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Il Mattino