Napoli, il “negozio” di mobili nel centro culturale di Ponticelli mai aperto al pubblico

Il bene comunale è alle spalle del rione da riqualificare con Pnrr

Napoli, il “negozio” di mobili nel centro culturale di Ponticelli mai aperto al pubblico
Altro che laboratori per giovanissimi e attività per anziani. Il bene comunale di Ponticelli, nella zona orientale di Napoli, che avrebbe dovuto accogliere un centro...

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Altro che laboratori per giovanissimi e attività per anziani. Il bene comunale di Ponticelli, nella zona orientale di Napoli, che avrebbe dovuto accogliere un centro culturale e polifunzionale per persone di ogni età è stato trasformato in un “negozio” improvvisato avvolto da rifiuti e pericoli. Una vera e propria piaga in una zona candidata alla riqualificazione attraverso le risorse del PNRR.

La struttura, infatti, è posta proprio a ridosso del rione di palazzine popolari di via Scarpetta al centro del progetto di rigenerazione urbana per 48 milioni e mezzo di euro il cui cantiere è stato aperto proprio nelle ultime ore. Molte altre case popolari sono poste proprio di fronte e fanno di questa zona una delle più popolose del quartiere di Napoli Est e anche tra le più delicate dal punto di vista sociale vista l'assenza di servizi e di punti di aggregazione per i residenti.

L'edificio di cupa Vicinale Pepe - costruito negli anni post terremoto per essere luogo di riferimento per giovani, famiglie e anziani - non è mai stato aperto al pubblico e subito abbandonato. Ne hanno approfittato vandali e delinquenti che hanno più volte visitato l’immobile composto da cinque piani, oltre cinquemila metri quadrati, per rubare infissi, griglie e tanti altri materiali da rivendere nel mercato nero. In una vecchia relazione del Comune di Napoli, utile a valutare le condizioni e l’eventuale riutilizzo, si evidenziavano i danni e le conseguenze degli ingressi indesiderati tra impianti e ascensori fuori uso, pareti annerite dalle fiamme e molti rifiuti abbandonati.

Non è andato in porto nemmeno il tentativo di riconvertire l'edificio in sede istituzionale. Si immaginava di portare qui gli uffici di Asìa Napoli, l'azienda municipalizzata di Palazzo San Giacomo che si occupa di igiene urbana. Oggi l'edificio, nonostante degrado e pericoli, è utilizzato da ignoti che hanno allestito una sorta di esposizione di mobili: reti da letto, pezzi igienici, e tante altre suppellettili sono accatastati nel porticato. A terra anche frigoriferi, elettrodomestici, lampade, porte e così via. Altri materiali, probabilmente da smaltire, restano sulla strada, esposti alle intemperie. Una condizione di particolare fatiscenza che stona con l’ambizioso obiettivo di rigenerare l'ampia area e di offrire spazi sicurezzi e decorosi a migliaia di residenti.

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Il Mattino