Il pomeriggio che ha portato morte e devastazione in città è lontano, dolore e polemiche hanno preso il posto di paura e allarmi, eppure la città non...
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IL GIARDINO DELLA MORTE
I primi a mettersi al lavoro sono stati i dirigenti dell'Istituto Motori del Cnr: dall'area verde che circonda la struttura s'è abbattuto il pino che ha colpito a morte il povero Davide Natale. Da quel momento gli uffici della struttura sono un viavai di inquirenti e avvocati; l'istituto sta offrendo alla magistratura tutta la collaborazione possibile ma i vertici hanno anche deciso di cancellare la possibilità di altre tragedie. Ieri sono stati abbattuti altri due alberi che si trovavano in quell'area verde: erano stati considerati a forte rischio. Non ci sono stati dubbi, è partita con immediatezza la procedura per buttarli giù.
IL GIARDINO DELLA PAURA
Nella città tutta piena dei segni della grande tempesta c'è un luogo che è diventato il simbolo del disastro: è il giardinetto esterno alla chiesa di Santa Chiara dove un pino è crollato proprio di fianco all'area dove i turisti fanno la fila per andare a vedere le meraviglie del chiostro maiolicato. Quell'albero ha travolto la piccola recinzione di ferro e s'è adagiato giusto al margine della zona dove c'è l'area giochi per i bambini. Le persone in fila, molti stranieri, tanti da altre regioni d'Italia, restano attonite di fronte a quella scena di devastazione, scattano foto, commentano.
Quell'albero non è stato rimosso perché si sta ancora cercando di capire se rientra nel territorio di Santa Chiara (e quindi i costi sarebbero a carico dei monaci) oppure in quello del Comune che dovrebbe accollarsi l'onere della rimozione.
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Il Mattino