«Ciao Noemi, mi chiamo Chantell, ho cinque anni e sono australiana». Cartoline da oltreoceano per Noemi, la bimba di quattro anni rimasta ferita in una sparatoria a...
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«Mi dispiace per quello che ti è successo, ti voglio bene e voglio essere la tua amichetta australiana. Fammi sapere se hai ricevuto questo messaggio». A scrivere a Noemi è Chantell, una bimba di cinque anni che vive nello Stato di Victoria, come si legge sul frontespizio della cartolina su cui campeggia un koala. La piccola straniera è una delle tante coetanee che ha scritto a Noemi, ancora ricoverata all'ospedale Santobono, dove i genitori le sono accanto 24 ore al giorno. «Ma di questi messaggi ne sono arrivati tanti, anche da Usa, Spagna, Francia - spiega Angelo Pisani, legale della famiglia insieme al fratello Sergio - per i genitori questo è un segnale di come Noemi sia diventata un simbolo internazionale al pari di Greta. Un simbolo di legalità e di lotta alla camorra». Buone notizie, fanno sapere i legali, per le condizioni della bimba, che ieri è stata sottoposta a terapie fisiatriche e psicologiche: «risponde agli stimoli, anche se non parla ancora». «Inoltre - aggiunge Pisani - con la mamma e il papà creeremo una fondazione e lavoreremo insieme alla gente sana dalla parte giusta per la legalità e la cultura, come simbolo di riscatto e vittoria contro il male».
Ieri intanto il papà di Noemi ha chiamato al telefono il ministro degli Interni Matteo Salvini, «per ringraziarlo dell'interesse, umanità e vicinanza alla bimba ed esprimere finalmente un sospiro di sollievo - spiegano i suoi legali - auspicando che oltre al lato umano le persone e le istituzioni daranno anche chiare risposte alla cittadinanza sul tema della sicurezza». In attesa di potersi mettere in contatto con il Quirinale per ringraziare anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella, oltre a Comune e Regione per la vicinanza espressa, ha voluto personalmente dire grazie a Salvini «per il grande impegno delle forze dell'ordine e dei magistrati al lavoro giorno e notte - rimarcano gli avvocati - per dare giustizia a Noemi e invitarlo a tornare per vederla sorridere e costruire insieme un percorso di legalità a tutela di tutti i bambini». «Il ministro è stato felice di sentire dalla viva voce del padre delle migliori condizioni di Noemi, assicurando che appena possibile tornerà per abbracciarla», concludono. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino